Amare: che bellissima parola! Con essa dichiariamo il nostro sentimento più profondo verso il nostro compagno o compagna, verso nostro figlio, verso i nostri genitori, a volte verso un amico, ma quasi mai lo rivolgiamo verso noi stessi; perché questo accade? Le risposte possono essere molteplici; forse perché si considera tale gesto un atto egoistico, forse per non provare dei sensi di colpa verso qualcuno, spesso per abitudine appresa durante l’infanzia dai nostri genitori o da chi si frequenta e potrei continuare. Queste motivazioni si possono considerare tutte valide, allora perché accade di provare un senso di frustrazione, d’insoddisfazione, di sofferenza, di vera e propria mancanza? La risposta a questa domanda è semplice: perché ogni essere umano ha bisogno di amarsi. Un sano rispetto di sé è la cosa più bella che una persona possa provare ed è l’unica cosa che ci può fare stare veramente bene.
William Shakespeare diceva: «Amare se stessi, amico mio, non è un peccato così grave quanto trascurarsi». Eppure a molte persone risulta più semplice comprendere i bisogni degli altri e soddisfarli trascurando completamente le proprie necessità e creando così un disequilibrio al proprio interno. Non c’è nulla di male nel provvedere al prossimo, anzi è un gesto nobile, ma siccome la maggior parte della gente non è Madre Teresa di Calcutta o San Francesco, in molti casi tali gesti vengono fatti con sacrificio e non con gioia. «Ama il prossimo come te stesso», diceva Gesù sottolineando la necessità di amarsi per poter amare totalmente. Ogni volta che mettiamo da parte i nostri sogni, le nostre aspettative non ci rispettiamo e alla lunga ne pagheremo le conseguenze vivendo una vita che non vogliamo. Ogni volta che in un rapporto si dà senza mai ricevere si mortifica il proprio essere. Curarci o spendere i nostri soldi per cose che ci fanno stare bene sono degli investimenti verso noi stessi che nutrono il nostro Spirito e ci spingono a guardare la realtà con occhi diversi. Se si sopprimono tali bisogni, si finisce per ammalarsi e per perdere “la gioia di vivere”. La vita è un viaggio meraviglioso verso un costante miglioramento, che può essere per qualcuno sposarsi, quale coronamento di un profondo legame, per altri fare carriera, migliorando con il proprio contributo il mondo in cui si vive, per altri generare dei figli, amarli e accompagnarli nella loro crescita. Sono tutti gesti di uguale importanza, se fatti senza condizionamenti; perché solo così sarebbero veri gesti d’amore…
Carmine Caso