È nata nei primi anni ’60 del Novecento la MAIL ART, arte postale all’insegna dello scambio gratuito di opere – disegni e collages originali e unici, per lo più in formato cartolina – fra artisti uniti in un racconto collettivo di sentimenti di pace e di impegno sociale, politico, culturale. Cos’era e cos’è oggi quella forma d’arte per la quale i mail-artisti, continuano a utilizzare la posta, aerea soprattutto, e fanno recapitare le loro opere in dono, quasi sempre soltanto ad altri artisti, in ogni angolo del mondo?
Prendiamo uno dei suoi massimi esponenti a livello internazionale, il belga Baudhuin Simon morto una diecina di anni fa ma ben presente purtroppo nella triste attualità nostra per la sua tematica preferita: il… maiale! Quando lo incontrai all’Arte Fiera di Bologna mi disse di non meravigliarmi: per lui la società è stata e sarà sempre rappresentata dal maiale, maschera di una morale/immorale ogni volta da smascherare perché se è domestico non è certamente addomesticato, perché anzi è difficile da domare, e perché è simbolo eterno di abbondanza ma torna tra noi al negativo con la corruzione e la volgarità, un simbolo quindi da combattere e da riabilitare continuamente.
D’accordo, risposi, proviamo a riabilitare porci e porcelline perché li abbiamo nel linguaggio, nelle tradizioni, nelle favole e nei cartoni dei bambini, nella scienza, nell’economia, nella politica, negli insulti, nelle religioni, nelle superstizioni, nella mitologia, nei proverbi, nella sessualità e in tantissime altre espressioni della società umana sotto ogni latitudine. Traduciamo pure i porci in simboli positivi, rendiamoli capaci di volare in senso metaforico, mettendo loro le ali come voleva il titolo del romanzo di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera.
Ma intanto oggi succede che la MAIL ART, impegnata fin dal principio a disprezzare il vile denaro, si sta scordando di esser nata come pensiero creativo da offrire in dono e le sue opere vengono immesse nel mercato dell’arte. Questo accade perché c’è sempre chi bada alla firma e si fa avanti per acquistare. Il mercato è un processo inarrestabile. Del resto, è così che si vanno formando musei internazionali di MAIL ART e raccolte private che arricchiscono la cultura moderna.I prezzi stavolta non li fanno critici e galleristi d’arte contemporanea ma li fa chi acquista, e non corrispondono alla qualità ma alla dimensione del desiderio di impadronirsi di queste piccole opere che volano per tutto il mondo.
Sono oggetti d’arte che costano ancora poco e si rivendono a migliaia di euro. È insomma un settore che offre occasioni, a persone informate e di buon gusto, di trovare capolavori e firme d’autore. E adesso che vi ho aperto gli occhi, non illudetevi di trovare in vendita addirittura la primissima opera di MAIL ART in assoluto: è infatti solo una leggenda che Cleopatra regina d’Egitto si arrotolò in un tappeto e… si spedì, via mare, a Giulio Cesare!
Elio Galasso