In ognuno di noi o quasi si manifesta ogni tanto il maniaco del controllo! Eppure facciamo uno sforzo incredibile quando pretendiamo di opporci agli eventi, perché spendiamo un quantitativo enorme d’energia nel cercare di impedire che alcune cose vadano in un certo modo. Quello che manca alla stragrande maggioranza delle persone è la capacità di abbandonarsi alle circostanze; comprendo che non sia facile, ci sono vicissitudini molto delicate eppure il concetto vale per ogni cosa. Quando ci troviamo a vivere una particolare situazione, prendercela con il mondo intero o con noi stessi non aiuta a superare la situazione.
Nella Bibbia si legge che ciò che si semina si raccoglie mentre gli induisti utilizzano il termine Karma per esprimere lo stesso concetto; quello che sta accadendo nella tua vita non è casuale ma è semplicemente il frutto della tua esperienza, del tuo modo di pensare, è insomma la situazione in cui è giusto trovarsi in questo specifico momento per la propria evoluzione. Infatti, così come la ghianda diventa quercia attraverso un lungo e inevitabile processo, lo stesso vale per noi. Le situazioni accadono nella nostra esistenza fino a quando non si comprende la lezione che noi abbiamo bisogno di capire; quando bypassiamo l’esperienza senza tranne il giusto insegnamento essa si manifesta nuovamente attraverso persone e situazioni differenti ma in qualche modo similari.
[blockquote style=”3″]Quante volte ci sembra di rivivere le stesse cose? E questo in parte è vero: ricreiamo le stesse problematiche, gli stessi disagi, non perché siamo autolesionisti ma perché non ne abbiamo colto il senso e facciamo resistenza.[/blockquote]
Abbandonarsi al flusso delle cose è saggio; non intendo che dobbiamo rimanere immobili e aspettare che qualcosa succeda, mi riferisco a quella capacità di essere connessi con il flusso. Significa stabilire degli obiettivi, dei propositi ma essere capaci di lasciare andare; significa riuscire a mantenersi rilassati e accettare che le cose prendano una loro piega, diversa da quello che noi pensavamo, assumendo uno sguardo più largo sulla vita.
Solo così il maniaco del controllo si allontanerà da te! Scherzi a parte, purtroppo l’abitudine dominante è di fare resistenza, opponendosi con forza agli eventi dolorosi; emotivamente l’esperienza ‘negativa’ rimane dentro di noi, ristagna, abbiamo provato dolore, rabbia per una certa situazione ma non è stato compreso il senso e non ci siamo riconciliati con quella situazione o persona.
[blockquote style=”1″]Sempre nella Bibbia, vi è scritto: “Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai da là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!”.[/blockquote]
Quando una situazione rimane irrisolta sia fuori ma soprattutto dentro di noi, nel profondo del nostro essere si crea un blocco energetico: la nostra vita prende una piega particolare e ogni cosa sembra sfuggirci di mano. Questo vale a tutti i livelli e per chiunque: in un calciatore, che abbandona in maniera traumatica la squadra dove ha militato per molti anni e dove era un idolo, si può innescare una sorta di blocco emotivo, facendolo addirittura infortunare o giocare male. Per chi ha iniziato una causa contro qualcuno, non risolvere la questione ne genera altre fino a quando non ci si abbandona agli eventi. Per chi si lascia o per chi perde il lavoro, vale la stessa cosa. E’ come se si rimanesse bloccati in un vortice dove tutto sembra accanirsi contro di noi perché è la nostra energia che è rimasta bloccata. Vedete, le cose accadono sempre per il nostro bene. So che è difficile da accettare: se perdiamo il nostro impiego, è perché per noi è previsto qualcosa di diverso, proprio perché la nostra anima desidera altro, ma il trauma che viviamo blocca il naturale evolversi degli eventi. Quando ci si lascia, probabilmente è perché dentro di noi si è spezzato qualcosa o perché si ha bisogno di altro, eppure il rifiuto della separazione ci blocca.
[blockquote style=”3″]Il mondo occidentale fa della performance il suo scopo, ma cosa si guadagna veramente se si conquista il mondo e si perde la propria anima, la propria essenza?[/blockquote]
Le persone desiderano essere felici e per farlo si convincono durante la crescita che ottenere più cose, come l’affermazione e il successo, possa renderle soddisfatte, poi ci si accorge di non essere felici affatto, perché tutto quello che si fa o che si acquista può rendere la nostra esistenza migliore ma non potrà mai darci qualcosa che vive dentro di noi e non fuori. Gli eventi… le circostanze capitano perché a un certo punto la nostra anima desidera altro; alcune cose devono lasciare il posto ad altre però tutto deve avvenire in maniera naturale: l’albero non si dispera se a un certo punto perde tutte le foglie e si spoglia completamente perché sa che a breve diventerà ancora più rigoglioso. Non esercita alcun controllo su questo processo, non può! E’ importante non giudicare quello che si sta vivendo, il dramma inizia proprio in questo momento: quando non si supera un esame o un concorso, quando non si va bene in una prova, si può accettare la cosa, capirne il senso e andare avanti senza diventare maniaco del controllo. Ma, quando dai giudizi, allora blocchi l’energia, perdi la spontaneità, l’evento diventa più grande di te e inizierà a condizionarti. Non bisogna neppure giudicare gli altri e le loro situazioni perché sono un riflesso di una parte di noi e, giudicando loro, non facciamo altro che giudicarci.
Impariamo dai bambini: un minuto sono tristi e subito dopo sono felici, vivono le loro emozioni ma non si fanno dominare esse; hanno tanta energia proprio perché questa non ristagna e fluisce di continuo. Non guardano al futuro ma sono presenti e per questo il tempo per loro sembra passare più lentamente. Sanno che il divertimento è la vera cosa che conta ed è proprio così! La vita bisognerebbe prenderla non troppo sul serio e noi stessi non dobbiamo prenderci sul serio; per quanto possano essere importanti gli impegni di lavoro o quelli in famiglia la nostra esistenza è più importante; per quanto alcune situazioni possano essere molto delicate e gravose, nulla deve venire prima della nostra Vita e allora impariamo a nuotare nel mare di questa Vita: spesso non è necessario muoversi, basta sapersi rilassare!