È estate, l’aria sa di sole, gli alberi sorridono alla coordinata melodia che i capelli colorati dei fiori suonano. Estate vuol dire luce, verde, mare. Adoro andare a mare. Lui sa essere il miglior amico di giochi ma anche lo stronzo nemico che da forza alla malinconia che nel nostro sangue pulsa fino ad arrivare nella scatola del passato, dei ricordi. Lo definisco un eclettico tappeto azzurro, io il mare. Mi spiego meglio.
Eclettismo indica, nell’ambito delle arti e delle scienze, l’atteggiamento di chi sceglie in diverse dottrine ciò che è affine e cerca di armonizzarlo e personalizzarlo in un nuovo stile proprio. Eclettico è una parola a cui mi sono affezionato da un po’. Sapete, come quando ti rimane una frase fissa in testa o una parola jolly a cui in vacanza vi siete legati, affezionati. Cosi è per me l’eclettismo. Eclettico, però, non inteso come camaleontico cioè chi si immedesima completamente alle diverse situazioni perdendo, così, anche se stesso il più delle volte. A me piace essere eclettico, giocare infatti con i vari momenti che la vita mi invita a vedere. In questo articolo vi presento, visivamente, il significato dell’essere ecletticamente se stessi in diverse situazioni, questo attraverso lo stile. Nelle foto ho scelto di rappresentare tre Outfit in cui un dettaglio, una gonna a rete concepita dalla mia testa e realizzata dalle mie mani, può acquistare importanza diversa in diversi contesti.
Nel primo scatto Rebecca è la ragazza pulita ma non educata a cui le piace la vista degli altri. Sicura del regalo di venere lo sfila senza tralasciare i comandamenti a scadenza che la signora Moda scrive ai geni. Ops quello stesso pezzo di tessuto cucito per la rivale di pollon ci appare strafottente alle regole imposte. Infatti, Lara è la ragazza che ama e odia tutto ciò che vede spaccando il muro delle prime impressioni. Intelligentemente legata alla vita, si gode tutto il piatto che Dio le ha donato. Ancora un altro contrasto però giro gli occhi e vedo una ragazza, Edery, una visione di altri tempi. Come quel viaggio mentale dei miei anni ’20, di nuovo, sembro ritrovarmi nella lussuosa barca capeggiata da Chanel. Si, una gonna fatta come il meraviglioso intreccio di trama e ordito. Una gonna contemporanea foderata di sapore passato. La morale è: non fare di te ciò che indossi ma indossa quello che sei ascoltando gli eclettici consigli della mente, la tua. Ma ora vi lascio, corro a fare un tuffo. (Foto: Gianni Roselli)
Crico