La Gioia di Essere qui tra Naturopatia e Giornalismo

Può capitare nella vita di cambiare oppure modificare la rotta. Una persona qualche giorno fa, prima di intraprendere il percorso di Aromaterapia, che avevo ideato per lei, mi ha chiesto cosa c’entrasse la Naturopatia con il Giornalismo. «Bella domanda», ho risposto. «Me lo sto chiedendo da un po’», ho aggiunto divertita. Ho ripensato a quella domanda, più volte, osservando la mia quotidianità. Per esempio, accade sempre più frequentemente che io avverta, forte, la necessità di perdermi nelle azioni che svolgo quotidianamente e, a volte, per arrivare in ufficio faccio dei percorsi alternativi. Ho la fortuna di vivere in una terra (l’Irpinia) verdeggiante. Ogni angolo, ogni strada e ogni paese è immerso nella Natura, quindi per me non è affatto difficile cercare e trovare il contatto con l’ambiente di cui – immagino – ciascuno di noi ha tanto bisogno per ritrovare quell’equilibrio che perdiamo spesso, a causa delle nostre abitudini il più delle volte malsane.

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Adesso, quando cammino, mi guardo intorno, per cogliere la Bellezza andando oltre la ragione. E` in questi momenti, lontana dal cellulare e dal web, che ritorno a casa. Immagini sopite di un tempo lontano arrivano nella mia mente, pervadendo tutto il mio essere di gratitudine. Emozioni che non provavo più da anni si risvegliano facendomi sentire in pace. Cosa c’entra la Naturopatia con il Giornalismo, con la critica cinematografica e con la scrittura in generale?

Proprio ieri sera ho visto il film A Dangerous Method, del 2011. In una scena, che per me è la più intensa della pellicola, Carl Gustav Jung (il padre della Psicologia del profondo), si confronta con Sigmund Freud, per il quale nutre una profonda stima. A un certo punto però Jung si distanzia dalla psicoanalisi freudiana per intraprendere un sentiero tutto suo, riaccostandosi alla tradizione e studiando le filosofie orientali. Freud pensa che questo approccio sia sbagliato perché le teorie di Jung sono poco dimostrabili con il metodo scientifico. «Noi dobbiamo rimanere all’interno dei rigorosi sentieri scientifici», dice Freud.

Poi verso il finale del film Jung, parlando con la sua ex amante e paziente, fa un discorso molto incisivo: «Dobbiamo addentrarci in territori inesplorati, dobbiamo tornare alle sorgenti di tutto quello in cui crediamo. Non mi basta aprire una porta e mostrare al paziente la sua malattia accovacciata come un rospo! Io voglio trovare un modo per aiutare il paziente a reinventare se stesso, farlo partire per un viaggio alla fine del quale lo aspetta la persona che era destinato ad essere!». Oggi le intuizioni di Jung sono dei veri e propri capisaldi per una parte della  Psicologia.

Come dicevo all’inizio di questo articolo, ogni tanto ciascuno sente il bisogno, quasi impellente, di modificare il proprio percorso di vita, anche lavorativo se necessario. Riformulo la domanda: cosa c’entra, allora, la Naturopatia con il Giornalismo? Non lo so. So solo che, quando mi perdo nelle azioni, ho poi il desiderio forte di scrivere e di comunicare ciò che ho appreso. Sicuramente c’è poco nella Naturopatia del Giornalista inteso come divulgatore delle notizie 24 ore su 24, perché il Naturopata si avvicina all’individuo e alle cose in modo più lento, andando oltre le apparenze, per ricontattare l’anima, così come la intendeva Platone, e forse con una metodica che è più quella del reporter di viaggio che del cronista.

Tiziano Terzani, poco prima di morire, disse: «L’uomo che si è alzato stamani non è più quello che sta parlando (…). Il giornalismo per me è stato importantissimo, era la fase in cui cercavo la verità nei fatti e poi a forza di cercarla mi sono reso conto che i fatti me la nascondevano a volte e che c’era un livello di verità al di là dei fatti e c’è una cosa più vera di tutti i fatti che al Giornalismo non interessava. Ed è così che ho cambiato la mia prospettiva, non è che sono diventato matto, cerco sempre quella verità, la cerco da altre parti, non so se la trovo, ma soltanto il cercarla in maniera diversa da come ho fatto prima mi dà una grande soddisfazione (…) Voglio vedere cosa c’è sui sentieri, ho lasciato l’autostrada, non mi intessano più gli autogrill e camminare a duecento all’ora…».

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Non sono Terzani, non sono stata in guerra, non ho girato il mondo con una macchina fotografica tra le mani, questo è vero. Tuttavia so che voglio andare nel profondo, con la penna tra le mani (come sempre) e la voglia di sperimentare. C’è una canzone molto bella di Paola Turci che ho ascoltato poco fa in radio e che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Fa pressappoco così: “La vita che ho deciso l’ho scritta come un libro (…) La vita che ho deciso io la volevo forte come le mani di mio padre, per farmi attraversare. La vita che ho deciso il mio più bel vestito aspettando un’occasione come se fosse una stagione (…) Niente può più farmi male (…) Sei tu il mio secondo cuore, una luce che riesce ad entrare (…)”. Ebbene, il mio secondo cuore è il Giornalismo, di cui ho fortemente bisogno per poter esprimere ciò che sono. Lui è in me e si manifesta nei momenti più inaspettati. Mi fa piangere, sorridere, emozionare e mi fa vibrare forte nel mondo. E anche quando emerge la Naturopatia, lui c’è perché in me convivono più essenze e a ciascuna bisogna dare lo spazio che merita, tenendo presente che non siamo il nostro Lavoro. In noi c’è molto di più…

Ps. Un grazie a mia cognata, Agnese, che ha notato il mio entusiasmo e mi ha convinta ad intraprendere un nuovo ed entusiasmante percorso.

Maria Ianniciello

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