Non farsi condizionare dagli altri ed essere se stessi, mostrarsi per quello che si è veramente: questo è il segreto per una vita serena; purtroppo questa forma mentis è, per la maggior parte delle persone, molto complicata da mettere in pratica. Apparentemente pensiamo di vivere in maniera libera, tuttavia i modelli, che la società e la famiglia ci spingono a seguire, prevalgono sulla nostra natura. Molti di noi potrebbero obiettare su quanto scritto affermando di aver fatto scelte in piena libertà senza il condizionamento esterno ma, quando parlo di condizionamento, non mi riferisco all’aver avuto genitori troppo severi e troppo opprimenti bensì al seguire inconsciamente degli schemi che non riflettono il nostro Sé. Mi spiego meglio: noi tutti, crescendo, tendiamo a essere simili oppure completamente diversi da uno dei nostri genitori. In entrambi i casi siamo stati condizionati; quante persone si trovano a fare un mestiere simile al proprio genitore? Oppure quanti tendono a prendere decisioni diverse da quelle dei propri cari solo perché da bambini hanno sofferto nel veder fare certe cose? Vi faccio un altro esempio; durante l’infanzia, se uno dei nostri genitori ha lavorato duramente e non è mai stato presente in casa, potrebbe succedere che da adulti eviteremo di farci assorbire dal lavoro e, per fare ciò, tenderemo a non voler svolgere mestieri (anche gratificanti) che potrebbero portarci via tutto il nostro tempo, al fine di non ricreare una situazione simile a quella di quando eravamo bambini. Ora, ci troveremo ad aver fatto una scelta condizionata da un’esperienza dell’infanzia e che è stata catalogata dalla nostra mente in un certo modo. In poche parole abbiamo inconsapevolmente seguito un modello; ovvero abbiamo scelto senza ascoltare i nostri veri bisogni e cosa la nostra Natura ci chiede di fare ma in base all’esperienza di un’altra persona con valori diversi e che a sua volta con molta probabilità ha agito in quel modo perché condizionata da altri. Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei fare. Allora cosa fare per rimettersi in carreggiata? Semplicemente imparare ad ascoltare la nostra voce interiore che si manifesta in moltissimi modi e non sempre piacevoli. Quando ci sentiamo ansiosi, in genere cominciamo a preoccuparci pensando che qualcosa non va e facciamo di tutto per soffocare tale reazione con medicinali trascurando totalmente il suo significato. L’ansia è una reazione normale del nostro organismo a una determinata situazione; è un segnale che c’è qualcosa che non va, quindi il nostro compito è farla scorrere e capire cosa vuole dirci perché è uno dei modi con cui si manifesta la nostra essenza. Se da troppo tempo stiamo conducendo una vita diversa da quella per cui siamo nati, l’ansia, che sembra tormentarci, non è altro che quell’energia interna compressa che vuole solo uscire e mostrarsi; in altre parole è un po’ come quando blocchiamo l’aria all’interno di un pallone: a un certo punto questa pressione che vuole uscire fa scoppiare il palloncino perché non è più adatto a contenerla. La stessa cosa capita a noi; quando per troppo tempo teniamo a freno la nostra Natura, essa si manifesta in moltissimi modi pur di spingerci a cambiare. Ogni essere umano è diverso da chiunque altro e proprio per questo deve fare cose diverse, agire in modo diverso perché la sua natura è unica; l’imitazione è la morte dell’anima, seguire i canoni, le mode, i modelli blocca lo spirito creativo presente in noi e limita la nostra evoluzione. Fa comodo alla società identificarci tutti alla stessa maniera, un po’ come accade nel film Divergent, dove le persone sono suddivise in fazioni e coloro che divergono, perché più inclini a pensare con la propria testa e all’unicità, vengono eliminati. Oggi in qualche modo siamo condizionati a seguire degli schemi precisi e quello che vi invito a fare è di guardarvi dentro e chiedervi semplicemente cosa è bene per voi e non cosa è giusto fare perché quello che è bene per voi lo conosce solo la vostra anima mentre ciò che è giusto proviene dall’esterno.
Carmine Caso