In un periodo di grave emergenza, come quello che stiamo vivendo, la memoria può far affiorare addirittura ricordi olfattivi gradevoli, come l’odore di una sala cinematografica o di una libreria o di un teatro. Tanto per citare le mie passioni che poi sono anche l’asse portante di culturaeculture.it. Ho sempre pensato per la verità che ogni luogo avesse il suo profumo, un po’ come le persone. Ci sono stanze, che conservano lo stesso odore di molti anni prima, e ci sono esseri umani che, attraverso i loro profumi innati, lasciano una traccia di sé evocandoti emozioni senza tempo.
Rosa Vaia penso faccia parte di questa categoria di persone. Infatti, non l’ho incontrata visivamente eppure sono riuscita a sentire il suo profumo. La sua voce frizzante mi fa pensare alla primavera con tutti i suoi aromi floreali, dalla travolgenti note di cuore. Rosa ha creato, con Elise Juarros, Coquillete Paris, un marchio che crea profumi di nicchia molto particolari.
Profumi di nicchia, Coquillete Parise. Intervista a Rosa Vaia
Irpina di nascita, questa donna mi dà la sensazione di avere una mente cosmopolita e aperta alle novità. Purtroppo l’ho intervistata in piena emergenza sanitaria, tramite Whatapp, in un momento di grande incertezza per l’economia ma Rosa è riuscita a trasmettermi ottimismo e voglia di fare, oltre che eleganza e lungimiranza. Continua, dunque con Rosa Vaia, il mio piccolo percorso nel mondo dell’imprenditoria femminile.
Com’è nata la passione per i profumi di nicchia?
La passione è innata. Purtroppo in Italia non c’è una grande Scuola dei ‘nasi’, a differenza di quanto accade in Francia, dove i ‘nasi’ sono considerati un po’ degli artisti e quindi un bambino, se ha del talento, viene indirizzato verso un piano di studi specifico. Comunque di base bisogna avere un olfatto sviluppato e una certa sensibilità. Io ho fatto, però, un percorso diverso. Ho incontrato la mia socia, Elise Juarros, che mi ha instradata in questo mondo. Tutto, per me, è nato per gioco ma poi questa attività si è trasformata nel mio unico lavoro che mi assorbe completamente.
Qual è la mission della vostra azienda?
Vogliamo portare sicuramente un’alternativa olfattiva proponendo delle fragranze che di solito non si trovano su larga scala a più persone possibili e a prezzi accessibili. Vogliamo dare una varietà olfattiva anche in settori dove troviamo un appiattimento.
In cosa si differenziano i profumi di nicchia da quelli commerciali?
La profumeria di nicchia è un po’ come la profumeria vintage. Fino agli anni Settanta e Ottanta i profumi non erano accessibili a tutti, come ora. Le aziende – che oggi sono multinazionali – non lavoravano sulla quantità ma sulla qualità e di conseguenza offrivano prodotti più esclusivi, con delle buone materie prime. Poi quelle stesse aziende, per raggiungere un pubblico molto ampio, hanno dovuto appiattirsi da un punto di vista olfattivo e hanno abbassato la qualità utilizzando solo prodotti chimici perché c’è una scarsità di materie prime in natura. La profumeria di nicchia ha ereditato le antiche tecniche profumiere, come la ricerca, la varietà, la qualità.
Dove avete i vostri laboratori?
In provincia di Milano c’è il laboratorio e abbiamo una base logistica al Sud. A Parigi abbiamo un negozio.
Dove si possono trovare i vostri prodotti?
Si possono acquistare nelle profumerie di nicchia. La lista si trova sul nostro sito.
Spostiamoci un po’ sull’imprenditoria femminile. E’ difficile farsi strada in questo settore?
Non credo. Questo è un settore creativo e molto aperto; poi è la vita della donna in generale che è difficile. Lo si vede nelle piccole cose come per esempio quando il cameriere porta il conto al tuo dipendente e non a te perché pensa che sia lui il capo. Queste sono situazioni che si verificano nella quotidianità creando però dei problemi. Tuttiavia se analizziamo la questione su grandi linee, io vedo che nel nostro settore donne e uomini hanno le stesse difficoltà. Però a volte, quando mi interrogo sulla questione femminile, vedo che sono poche le donne che hanno creato un’azienda da sole; alcune lavorano con il marito oppure hanno eredito dai genitori. Molte hanno paura di mettersi in gioco da sole.
Parliamo dell’emergenza Covid. Com’è la situazione attuale per quanto riguarda la profumeria di nicchia?
Nella fase 1 alcune hanno deciso di chiudere, adesso pian piano c’è una ripresa ma immagino che la situazione non sia semplice per queste attività, perché molte profumerie si trovano in centri storici e i costi di gestione sono elevati. Noi, in qualità di produttori, siamo andati incontro ai clienti annullando i pagamenti. Lo abbiamo potuto fare perché abbiamo continuato a lavorare dato che produciamo anche igienizzanti, sarebbe stato più difficile se avessimo avuto solo il nostro marchio con dei prodotti da vendere.
C’è differenza tra Italia e Francia per quanto riguarda la profumeria di nicchia?
In Francia non esiste il concetto di profumeria di nicchia. I prodotti si trovano nelle catene più qualificate ma non nelle profumerie di nicchia come in Italia e in Germania.
E per quanto riguarda le donne. Sono più avvantaggiate le imprenditrici francesi?
In Italia manca una solida politica di welfare per le famiglie. Le francesi sono più avvantaggiate perché hanno maggiori e più efficienti servizi. L’Italia incentiva l’imprenditoria ma il peso fiscale è forte e i servizi scarseggiano.
C’è differenza, per quanto riguarda l’emergenza Covid, tra Francia e Italia?
In Italia c’è stata più prudenza e io credo che alla lunga questo atteggiamento ci agevolerà, perché ne usciremo più forti.
Rosa, io la ringrazio.
Prego. Grazie a lei.