Lui che considera la vita come un treno dai molti vagoni. Lui che riflette sul tempo, affermando che non passa mai, perché esiste solo il presente. «Nel momento in cui sto scrivendo – dice – c’è anche il mio primo bacio». Paulo Coelho per gli editori è una garanzia; con milioni di copie vendute nel mondo, lo scrittore brasiliano si appresta a pubblicare nel nostro Paese un altro libro, nel quale scrive del tema dell’adulterio, parola che dà il titolo al nuovo romanzo edito in Italia sempre da Bompiani, la casa editrice italiana che ha creduto in lui, sin dall’inizio, quando era poco più del signor nessuno.
Classe 1947, Coelho ha alle spalle un’infanzia e un’adolescenza fatte di dolori, dall’internamento con elettroshock alle torture subìte dal regime. «La sofferenza – ha detto a Fabio Fazio in un’intervista – passa, perché c’è la gioia di aver vissuto intensamente». Alla scrittura è arrivato relativamente tardi, a quarant’anni, dopo aver composto più di 120 canzoni, molte di successo, con Raul Seixas. Ma è un viaggio che gli cambia la vita. Viaggiare è terapeutico, perché «ti porta continue novità», ha dichiarato Coelho, il quale ha confidato inoltre che, quando arriva il momento di mettersi a scrivere, vede un cedro bianco. Com’è accaduto con “Aleph”, il romanzo nato dopo un viaggio sulla Transiberiana; Santiago de Compostela lo consacra invece alla scrittura, dandogli l’ispirazione per “L’Alchimista” (1988) che gli conferisce notorietà e fama, anche se non da subito. L’esperienza di Santiago è al centro di un altro romanzo, intenso quanto il primo: “Il cammino di Santiago”. Da “Brida” a “Veronika decide di morire”, da “Sono come il fiume che scorre” allo “Zahir”, lo scrittore ci conduce verso la scoperta di una nuova dimensione del sé, con un linguaggio semplice, ma dai contenuti introspettivi e mai banali. In ogni romanzo l’autore ci narra una sua verità, facendoci spesso riflettere sull’amore, il quale (come nel caso de “Il vincitore è solo”) ci può condurre all’inferno o in paradiso. Dipende solo da noi. In “Undici minuti” scrive sulla prostituzione e sul sesso, spesso profanato. Cristiano per convinzione, Paulo Coelho legge il Vangelo ogni due anni e afferma che la ricerca ossessiva della felicità sta creando «grandi problemi all’uomo». Concentrarsi sul momento presente è, per lui, l’unica strada verso il benessere. Sempre vestito di scuro, ama camminare. Ogni mattina, infatti, tranne quando è all’estero, lancia 24 frecce con l’arco dopo una passeggiata. Un’abitudine che gli consente di praticare la meditazione attiva. Il nuovo romanzo, “Adulterio”, uscirà il 4 giugno prossimo. Ennesimo successo? Le premesse promettono bene.
Maria Ianniciello