Abbonda sulle nostre tavole, la usiamo per minestre, ragù e tanti preparati. Può essere ingrediente di dolci e tante succulenti ricette. Con il suo colore che va dal viola all’arancio è bella da vedere e soprattutto buona da mangiare. Mi riferisco alla Carota.
Attenzione però: il suo prezioso olio essenziale non viene estratto dalla radice, cioè dalla parte della Carota che noi comunemente mangiamo bensì dai fiori e dai semi, ovvero dalla parte più volatile della pianta che cresce spontaneamente nel Bacino del Mediterraneo e in Asia Minore.
aIl nome botanico della Carota è Daucus Carota. Questa pianta – che appartiene alla famiglia delle Apiaceae (le ex Ombrellifere, chiamate così proprio perché i fiori hanno la forma ad ombrello) – è biennale e ha una radice dalla forma carnosa ed allungata (la parte che mangiamo appunto) con foglie di segmenti dentati e fiori bianchi o rosacei.
L’olio essenziale di Carota viene estratto dai semi o dai fiori per distillazione in corrente di vapore o per spremitura a freddo. Se ottenuto per distillazione è più costoso.
Quali sono le proprietà dell’olio essenziale di Carota?
Molto indicato per purificare e riparare la pelle matura e rovinata dal sole, questo olio si presta bene anche per altri impieghi: fluidifica il sangue, depura il fegato, riequilibra l’intestino, è un buon antinfiammatorio ma soprattutto è un valido antianemico.
L’olio essenziale di Carote contrasta i dolori articolari, aiuta in caso di stipsi, stimola il sistema linfatico, favorisce la produzione di latte materno ed è utile in caso di annebbiamento e stordimento. L’odore è terroso e dolce allo stesso tempo.
L’olio essenziale di Carota non è tossico ma va usato con moderazione. Non va somministrato sui bambini e sulle donne in gravidanza. (Articolo di Maria Ianniciello, naturopata e giornalista pubblicista)
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