LA SICILIA DELLE SERENE… MENTRE IDDU…

“Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande vanto degli Achei,

185 ferma la nave, la nostra voce a sentire.

Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave nera,

se prima non sente, suono di miele, dal labbro nostro la voce;

poi pieno di gioia riparte, e conoscendo più cose (…)

Così dicevano alzando la voce bellissima, e allora il mio cuore

voleva sentire, e imponevo ai compagni di sciogliermi,

coi sopraccigli accennando; ma essi a corpo perduto remavano.”

Dall’Odissea – Omero

 

Passeggiando per il Teatro Greco di Taormina (Messina) sembra ancora di sentire il canto delle sirene narrato da Omero. Da quassù si vedono le acque di Scilla e Cariddi, si avverte la paura dell’uomo che di fronte a tanta immensità sfuggiva per approdare in porti più sicuri; la terra dei Ciclopi eleva l’anima e arricchisce il viandante. Calpestando il suolo siciliano, tra lo sguardo insistente dell’Etna e l’eco del mare, si ripercorrono anni di storia e di leggende. La Sicilia è un sito archeologico! Sotto i nostri piedi ci potrebbero essere intere città sotterranee.

Immagini e parole di un viaggio che è durato una settimana e che è stato un cocktail di mare, natura e cultura.

Dal 1 agosto all’ 8 agosto 2012

Arrivati a Taormina – dopo un paio di giorni di mare trascorsi ai Giardini Naxos, dove l’acqua è cristallina – percorriamo in tarda serata il Corso Umberto ammirando le vetrine dei negozi dove le grandi firme sono padrone indiscusse. Fa caldo e quindi è d’obbligo una gustosa granita al rinomato Ban Bar. Ci accorgiamo subito che non si tratta del solito composto, che in altri posti è tutto ghiaccio e pochissimo sapore di frutta.

Il giorno successivo saliamo sull’Etna fino a 1900 metri di altezza, dove in jeep con un gruppo di turisti stranieri ci avventuriamo per i sentieri e le ripide scarpate, prima di fare una sosta in uno dei tanti rifugi del posto. Dopo aver pranzato, ci stupisce vedere la vecchia lava – caduta durante l’eruzione definita “perfetta” del 2002 – che ha bloccato e tuttora blocca un’intera strada. Ci soffermiamo a guardare incuriositi una bomba vulcanica e i tanti lapilli. E, dopo aver percorso altri sentieri tortuosi ed essere entrati in una grotta buia, facciamo sosta in una azienda vitivinicola per degustare i vini dell’Etna e assaggiare i gustosi pomodori… le olive e i peperoni… I giorni seguenti ancora tanto mare, ma al calar della notte ci avventuriamo per i piccoli borghi incantati…

Castelmola è uno di questi. Qui è d’obbligo una tappa al Bar Turrisi, caratteristico per il suo arredamento a tema: ovunque si vedono falli. Il locale è ubicato su più piani su piazza Duomo. Qui è possibile mangiare la pizza, degustare la granita ma soprattutto bere il vino di mandorla, la tipicità del posto! Da qui si possono raggiungere le vicine Catania e Siracusa, senza dimenticare le Gole di Alcantara, Stromboli, Panarea, la spettacolare Isola Bella, Vulcano… Acireale e soprattutto Taormina, dove giunti anche di giorno visitiamo il  Teatro Greco, che ci inebria proprio come il canto delle sirene dell’Odissea, facendoci capire ancor di più quanto l’Italia sia affascinante e quanto la Sicilia sia una terra incantata, proprio come narravano gli antichi. Una terra fertile che, nonostante l’arsura estiva, dona ai suoi abitanti frutti e ortaggi che allietano il palato… e deliziano la mente! Il tutto accompagnato dal suono del mare, mentre Iddu (l’Etna) ci guarda fumante e maestoso.

La vacanza è finita! Ma, mentre saliamo sull’aereo all’aeroporto di Catania, ci ripromettiamo di ritornare in primavera, quando il clima è mite, per vedere, conoscere e apprezzare ogni dettaglio dell’isola che diede i natali a Verga, Pirandello, Sciascia…


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Servizio e foto di Maria Ianniciello

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