La notte di San Lorenzo o meglio la notte delle stelle cadenti porta con sé tutta una serie di simboli che si perdono nella notte dei tempi tra mitologia e antiche leggende. Il cielo stellato nell’arte ha sempre avuto un ruolo di primo piano, sin dall’epoca preistorica quando i primi uomini, con il naso all’insù, si perdevano nell’immensità e riportavano sulle rocce delle caverne ciò che vedevano per lasciare un segno di sé in un mondo a loro totalmente sconosciuto. Dai primordi ad oggi è tutto un susseguirsi di opere d’arte sulle stelle. Come non dimenticare La notte stellata di Van Gogh in cui si denota tutto il tormento interiore dell’artista che, in preda alla forte depressione, cerca il contatto con la Natura, ovvero con ciò che abbiamo di più sacro, con ciò che ci avvicina di più all’Infinito facendoci incontrare noi stessi e gli altri.
Nel corso dei secoli l’Universo, dunque, ci ha ammaliati e la notte delle stelle cadenti è diventata un cult, quasi un’abitudine o meglio una moda, purtroppo. Tutti con il naso all’insù per esprimere il proprio desiderio in riva al mare o in alta montagna, con gli amici o in solitudine. Basta esserci.
Oggi la scienza ha spiegato perché accade questo fenomeno: la terra si trova proprio lungo l’asse delle Perseidi, uno sciame di meteoriti che il nostro pianeta incontra, percorrendo la sua lunga orbita intorno al sole, a partire dal mese di luglio, intensificandosi tra il 10 agosto (la notte di San Lorenzo appunto) e il 13 agosto.
Le Perseidi (questo il nome dei meteoriti di agosto) si trovano nella costellazione di Perseo, l’eroe mitologico che compì grandi gesta, salvando la sua futura sposa Andromeda dalla furia di Poseidone, per poi essere trasformato alla morte da Atena in una costellazione.
La notte delle stelle cadenti è associata anche alla figura cattolica di San Lorenzo e per molti secoli si è pensato che questi meteoriti fossero proprio le lacrime versate dal Santo, il quale ebbe una vita piuttosto breve. Visse tra il 225 e il 258 d. C. e fu vescovo di Roma durante le persecuzioni cristiane. Fu bruciato vivo infatti il 10 agosto, dopo che l’imperatore Valeriano con il suo editto aveva ordinato di mettere a morte i religiosi cristiani.
Ma la notte delle stelle cadenti è anche magia, simbolismo, leggenda e soprattutto antiche tradizioni, secondo le quali l’uomo è collocato tra cielo e terra con i piedi che, come le radici di un albero, creano una sinergia con ciò che ci nutre, la terra appunto, e il capo volto verso l’alto, verso quelle stelle che ci ricordano costantemente da dove veniamo. Nello Yoga il sesto e il settimo chakra, se in equilibrio, ci mettono in contatto con la nostra dimensione spirituale aprendoci alle infinite possibilità che la vita ci offre e allargando lo sguardo interiore affinché ci sentiamo parte del Tutto e non più scissi. Le stelle hanno anche un importante significato onirico.
Se ti capita di sognare le stelle descrivi su un diario questo sogno, perché (ricordate che l’interpretazione è sempre soggettiva) in genere questi astri luminosi indicano la strada verso il benessere e la felicità (se non sono cadenti che per le antiche tradizioni erano segno di cattivo presagio) così come in passato erano una guida per viandanti e marinai. Sono anche il segno di un desiderio che si avvera. Ovviamente, come ho già precisato, per comprendere ciò che l’anima vuole dirci nel corso della notte bisogna sempre osservare l’intero sogno.
Ad ogni modo tornando alle stelle candenti, come avevo già scritto in occasione dell’eclissi di Luna, il mio suggerimento è quello di ammirare questo fenomeno con gli occhi di un bambino che vede le cose per la prima volta, con estrema semplicità e soprattutto rimanendo centrati e presenti perché bisogna pensare bene al desiderio che si esprime mentre si vede una stella cadente, dato che, se espresso con convinzione, si può realizzare. Basta crederci per davvero e poi lasciar andare, dimenticarsene quasi…affidandolo all’oblio e a quell’energia che fa muovere il nostro pianeta e il cosmo intero, quella forza primordiale che ci permette di respirare e di essere vivi. Rendendole omaggio, innamorandoci della vita, nutriamo noi stessi e onoriamo l’infinito che ci abita. Buona notte delle stelle cadenti.
Dott.ssa Maria Ianniciello, naturopata e giornalista pubblicista