Si parla tanto di oli vegetali e di oli essenziali però lo si fa talvolta senza cognizione di causa perché li si utilizza come se fossero dei farmaci da applicare e usare per attutire il sintomo. I tempi della natura non sono quelli dell’uomo occidentale che tende sempre più all’omologazione e dimentica un concetto vitale: le piante hanno in sé il fitocomplesso che si distingue dal singolo principio attivo proprio perché racchiude un mix di sostanze che l’uomo non è in grado di riprodurre e che nel loro insieme danno alla pianta quelle specifiche proprietà.
Ogni pianta è un microcosmo. Di conseguenza, assumendola, prendiamo le sue peculiarità, ecco perché ogni trattamento è importante che sia personalizzato. Questo vale anche in cosmetica dove l’uso di preparati naturali è sempre più massiccio. Prima di soffermarmi sull’olio di germe di grano è importante fare una premessa sulla pelle.
La pelle viene vista nell’immaginario comune come un involucro che avvolge gli organi interni; non c’è niente di più sbagliato perché si tratta di un organo a tutti gli effetti ed è il più esteso del nostro corpo. La pelle crea un confine tra noi e il mondo esterno e, secondo la visione psicosomatica, esprime la nostra storia e le nostre emozioni.
Per l’estetica olistica una ruga racconta qualcosa di noi e a tal proposito aveva ragione Anna Magnani nel dire che ci aveva messo una vita a fare le rughe e perciò bisognava lasciargliele. Chi vuole spazzare via le rughe intente anche eliminare una traccia di sé e del suo vissuto per rimanere sempre giovani e poter contemplare se stesso, eppure come ci racconta la Mitologia con la storia di Narciso chi troppo si contempla finisce con il perire nella sua stessa immagine riflessa.
La pelle è anche l’organo di comunicazione e di relazione per antonomasia, perciò ogni suo disagio è l’espressione di un conflitto tra il mondo interno e il mondo esterno. I cinesi, che la sapevano lunga, la associavano al vento, ai polmoni, al movimento metallo, all’autunno, al naso, al sapore pungente, al colore bianco e all’emozione della tristezza. Ovviamente prendersene cura è importante ma bisogna farlo con estrema consapevolezza. L’estetica olistica in questa ottica ci offre tutta una serie di rimedi personalizzati, perché parte dal presupposto che ogni persona è diversa.
La natura ci mette quindi a disposizione tanti strumenti che però vanno saputi usare. Uno di questi è l’olio di germe di grano che può essere utilizzato sia come veicolo per gli oli essenziali sia come ingrediente di cosmetici. Questo olio, che è ottenuto dalla pressione del germe del frumento, ha proprietà antiossidanti, emollienti ed antinvecchiamento. Molto utile per pelli secche e devitalizzate, con ragadi e fessure, viene usato come conservante negli oli da massaggi.
L’olio di germe di grano contiene vitamine E (Tocoferolo) ed F. La prima si trova nei cereali, nelle verdure a foglia verde, nelle noci, nelle olive, nelle arachidi. Mangiare questi alimenti fa dunque molto bene alla pelle, perché il Tocoferolo – che è una vitamina liposolubile che si accumula nel fegato – è antiossidante e cicatrizzante. Combatte i radicali liberi, previene il cancro, ha proprietà anticoagulanti e svolge un ruolo importante anche nelle malattie cardiovascolari . Ne bastano 8/10 mg al giorno.
La Vitamina F, meglio conosciuta come Omega 3, fa bene al sistema cardiovascolare e nervoso ma contribuisce anche a mantenere integra la pelle rendendola più elastica e favorendone il ricambio cellulare.
Insomma l’olio di germe di grano è ricchissimo di proprietà. Potete applicarlo sul viso e poi rimuoverne gli eccessi dopo un quarto d’ora con una salvietta. Ma gli usi sono davvero innumerevoli. Questo olio è ottimo anche sui capelli ma questa è un’altra storia di cui scriverò nel prossimo articolo. Da provare. (dott.ssa Maria Ianniciello, naturopata e giornalista)
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