Se conoscete e leggete Pitchfork.com allora vi sarà capitato di imbattervi nella lista dei migliori festival di musica indipendente del mondo. Tra questi festival da alcuni anni compare anche l’Ypsigrock, unico festival in Italia, citato dalla più influente e interessante rivista web di musica indipendente e non solo. Location da favola Castelbuono: un suggestivo borgo medioevale siciliano a 30 km a sud di Cefalù.
E la citazione di Pitchfork è meritatissima e vi racconto il motivo; poiché quest’estate ho deciso di prendere l’aereo da Cagliari e raggiungere Palermo e poi Castelbuono, sede del festival che ogni anno si tiene a metà agosto. Arrivo a Castelbuono il pomeriggio: il paese è carino e si arrampica in salita verso il Castello. Per arrivarci le vie sono già allestite a festa: stand enogastronomici, gelati e brioche di fronte ad ogni caffè e bar, tavolini all’aperto e menu per rock-turista. I concerti si tengono all’interno del Castello così decido di curiosare e vedere il backstage; in effetti è tutto un montare ma mi colpisce subito il clima rilassato dell’organizzazione che monta i gazebo dell’ingresso, le installazioni delle pareti e l’americana del palco mentre i turisti, i passanti visitano il Castello che tra meno di un giorno diventerà incandescente. La mattina successiva la trascorro a Cefalù, una delle località di mare dei Palermitani che si può raggiungere da Castelbuono con la corriera. La spiaggia è piccola ed affollata con bagni privati e pochissimo spazio…a dire il vero sembra più una piscina sporca.
Girando la spiaggia, per fortuna, le mura della città sono a picco sugli scogli e qui il mare è pulito, libero e perfetto.
Il vento, un vero designer naturale, ha infatti formato gli scogli perché possano accogliere alla giusta distanza gli amanti della tintarella. Così è possibile prendere il sole lontano dalla ressa della spiaggia e poi fare il bagno praticamente indisturbati. Una giornata al mare perfetta per prepararsi al festival
Alle 19.30 la corriera parte puntuale verso Castelbuono verso il primo giorno del festival. All’arrivo in paese si capisce subito che il paese ha raddoppiato la sua popolazione ed il popolo indi rock è riconoscibilissimo..tra radical garage chic, tatuaggi a tutte braccia, occhiali vintage e le t-shirt dei gruppi preferiti. Appena varcato l’ingresso finalmente posso ammirare dal vivo la scenografia visiva che avevo più volte visto in foto.
Il Castello di Ypsig dei Ventimiglia e le sue mura piene di ragazzi seduti nei bordi e l’illuminazione verde e viola creano ombre e giochi di luci che lasciano senza fiato. Ed il festival ha inizio con una giornata che presenta in sequenza i Gentless3, gli Altre di b, gli Of Montreal e Stephen Malkmus and the Jicks. A sorpresa il gruppo migliore per i miei gusti ma anche per la partecipazione del pubblico sono i nostrani e misconosciuti Altre di B da Bologna ed a seguire gli Of Montreal che infiammano il pubblico…un pò Suede un pò Queer Parade. Il finale con gli ex Pavement è veramente triste ma solo per chi ha amato gli anni ’90 per gente come i Nirvana, distruttivi e stonati ma mai low-fi a noia.
Il pubblico defluisce piano piano ma non per andare a dormire…il campeggio allestito per il festival, suonerà fino all’alba. La mattina de secondo giorno è ancora dedicata all’esplorazione delle spiagge e grazie ad un passaggio di due ragazze napoletane eccomi alla famosa spiaggia “Valtur” in nome del villaggio che occupa “mafiosamente” ora si sa la metà della spiaggia. Spiaggia scura per la particolarità della sabbia, affollata e mare pulito. Promossa.
Il rientro a Castelbuono è denso di attesa per una giornata di festival che alcuni definiscono troppo elettronico. Evito i due gruppi nostrani e entro appena in tempo per vedere gli Shabazz Palaces che assolutamente non appartengono al mio genere ma che per molti rappresentano la vera sorpresa della serata. I sucessivi We Were Promised Jetpacks, ragazzoni a suon di hamburger scozzesi, tirano una voce possente e rispecchiano il cliché rock tra Editors e Interpol e sono promossi dalla folla prima che i tappeti sonori dei sinth dei Fuck Buttons radano al suolo qualsiasi velleità ritmica. Eppure erano tra i credits delle Olimpiadi di Londra..
Ancora una notte insonne al campeggio, dove il djset di matrice rock politica non dà tregua fino alle 7 del mattino; uomo avvisato mezzo salvato. Per fortuna la mattina c’è ancora tempo per una giornata in spiaggia, tra sole, birrette fresche e un’oretta di beach volley. Una volta in paese, scopro nuove gastronomie in attesa dell’apertura dei cancelli….appena dietro il Castello, lontano dalla via crucis che conduce alla piazza principale, i migliori arancini so far. Ed ecco a suon di arancini, pronti per la terza serata.
La domenica regala il pienone al Castello di Ypsig e lo restituisce alla storia …del rock adesso come prima dei Re e nobili. Il Castello è letteralmente gremito e i gruppi sul palco sono assolutamente elettrizzati come confermano dai ringraziamenti al pubblico durante i concerti…lo stadio è dispersivo quanto il Castello che raccoglierà tra le tremila e le quattromila anime, è estasi pura per una band. Così gli Alt J, i Django Django danno il meglio e spaccano letteralmente facendo saltare tutto il pubblico. I Django Django, in particolare saranno il mio gruppo preferito da appuntare per una prossima trasferta…psichedelia moderna…. forse azzarderei electro-psichedelia con tanto humor!
E solo il preludio per un finale fantastico, i Primal Scream con le loro tre chitarre, basso e batteria e un fantastico, super-in-forma Bobby Gillipse che si dimena sul palco per oltre 2 ore con mossette tra il fancy e il rocker rendendo superflui a tratti le miriadi di band indie rock che gli ultimi 10 anni hanno popolato le classifiche pop rock. Finisce ma solo per il 2012 l’Ypsigrock che conferma tutto quanto scritto precedentemente….tra i 10 festival migliori in Sicilia e tra i migliori in Italia. E soprattutto…chi suona una volta all’Ypsigrock ….non suona più!!! Della serie un festival da seguire ogni anno avendo la possibilità!
Damiano Usala