A EDY REJA IL PREMIO MAQÔR RUSTICITAS

A Udine una grande festa fra sport e cultura, nel segno della “rusticitas” friulana così ben studiata e raccontata da Gilberto Pressacco: la 3^ edizione del Premio Maqôr Rusticitas, ideata e promossa dall’associazione culturale don Gilberto Pressacco, ha incoronato quest’anno un grande allenatore friulano, il “mister” di Lucinico Edy Reja, «in tutta la sua carriera degno continuatore ed erede ancora in attività della straordinaria tradizione di ambasciatori della Rusticitas Gilbertiana nel mondo sportivo che ha contraddistinto tanti allenatori ed educatori friulani». A festeggiarlo, in occasione della cerimonia di consegna del Premio stamane a Udine (nella sede dell’Auditorium regionale di via Volturno) c’erano tanti amici, primo fra tutti il giornalista Bruno Pizzul, che ha condotto la premiazione riservandosi un piacevole siparietto-intervista. Emozionato per un premio così intimamente legato alle sue origini e alla sua identità – «Lucinico, dove sono nato, è il primo paese, l’avanposto dell’antico Friuli imperiale, non certo una retrovia», ha ricordato – Edy Reja ha ritrovato nelle motivazioni del riconoscimento un prezioso ‘filo rosso’ con la sua infanzia e adolescenza friulana.

«Quando con mia madre parlavo in sloveno, con mio padre e con gli amici in friulano, fiero delle nostre origini multilingue e di crescere in una terra di confine … con lo sloveno si arriva a Vladivostok, a questo punto potrei prendere in considerazione un’offerta russa ». Gli esordi calcistici come giocatore, in tandem con Fabio Capello, ma anche l’importanza di «andare avanti con la schiena dritta, senza ascoltare mai nessuno e con la convinzione dei propri valori, ma anche con il senso di responsabilità che crea gestire questi ‘patrimoni’ di uomini. In questo – ha sottolineato Reja – il carattere friulano aiuta, come dimostrano i tanti mister friulani ma anche allenatori come Rocco e Valcareggi … ».

Entusiasmo per Edy Reja da parte di tutti, alla premiazione, cui è intervenuto anche il presidente della Provincia di Udine PIETRO fontanini, e il rappresentante Arlef William Cisilino, in rappresentanza dell’assessore regionale allo Sport e Cultura Elio De Anna. «Mi sembra di tornare ai tempi in cui facevo l’allenatore della Snaidero –  ha ricordato sorridendo Flavio Pressacco, presidente dell’associazione culturale don Gilberto Pressacco –  Lo sport non confligge certo con lo spessore culturale di questo incontro, così fedele allo spirito della rusticitas. Abbiamo voluto collegare in modo significativo i valori che hanno ispirato il sistema sportivo friulano e i suoi successi, non solo nel mondo del calcio, con i temi centrali, approfonditi da Gilberto, intimamente collegati alla vicenda del popolo friulano e sintetizzati dal termine ‘rusticitas’. E’ un modo per ritrovare, sotto nuove visuali e prospettive, il punto chiave della sua eredità e testimonianza, il cuore dell’opera di Gilberto Pressacco».

Particolarmente suggestiva la laudsatio del vincitore 2011 del Premio, il fisico friulano Sergio Cecotti, che ha ricordato come « Edy Reja trasmetta anche fisicamente l’idea della rusticitas friulana, e si sia dimostrato educatore ancor prima che allenatore, erede di una straordinaria tradizione sportiva friulana che non riporta solo al calcio, e che custodisce valori ai quali tutta la società e non solo gli sportivi hanno bisogno di ispirarsi».

Ad allietare la cerimonia hanno provveduto anche i piacevolissimi intermezzi musicali del quartetto vocale “Soavi accenti” di Claudio Zinutti, e un happening affidato agli studenti dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco, la declamazione della poesia “goal” di Umberto Saba.

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