Ancora due settimane all’insegna della grande danza al Teatro Strehler di Milano, fino domenica 3 giugno 2012, grazie alla collaborazione artistica del Piccolo con Aterballetto. Il palco della sala di Largo Greppi sarà animato ancora da due spettacoli, dopo il grande successo di Romeo and Juliet: Absolutely free e H+, due coreografie di Bigonzetti (la prima in una nuova, inedita, versione), da domani giovedì 24 maggio 2012 (con repliche fino a domenica 27) e Serata Stravinsky, dal 31 maggio 2012, che comprende le coreografie, sempre di Bigonzetti, Les Noces, Le Sacre e una nuova creazione in prima assoluta. I danzatori della Compagnia Aterballetto, con il coreografo Mauro Bigonzetti e la Direzione della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, desiderano dedicare la prima della nuova versione di Absolutely Free e l’intera serata alle ragazze ed ai ragazzi di Brindisi, città in cui si sono recentemente esibiti, rinnovando la loro solidarietà e la loro vicinanza ad una città cosi vilmente colpita proprio nei protagonisti del suo futuro culturale e civile.
Lo spettacolo Absolutely free
In occasione delle repliche milanesi e, tenendo fede al significato ed alla struttura del titolo, Mauro Bigonzetti con Aterballetto si affacciano su una nuova versione di Absolutely Free. Come la precedente, anche questa versione manifesta il desiderio di assoluta libertà ad affrontare, leggere e modellare, attraverso le categorie del corpo e del movimento, il rigore tecnico e la strutturata fantasia improvvisativa, le suggestioni e le evocazioni della nostra quotidianità musicale Absolutely free nasce come omaggio al celebre album di Frank Zappa, non per ciò che riguarda i brani ma piuttosto per la sua concezione artistica connotata dalla totale assenza di schemi o riferimenti precostituiti e da un progetto creativo in continua evoluzione. L’apparente incoerenza e la mancanza di strutture rivelano costanti interconnessioni tutt’altro che casuali. Questo lavoro, per l’intera compagnia, esprime il massimo della generosità interpretativa e il massimo di libertà creativa. Momenti di forte rigore tecnico in punta si alternano al puro divertissment in un collage di pezzi vecchi e nuovi, frutto di esperienze continuamente rinnovate. In questo mosaico di movimenti e generi musicali, la trama non ha davvero importanza perché l’unica regola che vale è la possibilità di liberare le identità dai ruoli consueti e di ironizzare sulle convinzioni più cementate per uscire dall’ordinario. E’ la possibilità di danzare ogni cosa.
L’altro evento: H+
Accade, ed ogni volta ci si meraviglia ma è poi sempre la stessa cosa. Si parte da una suggestione con la convinzione di intraprendere un percorso, poi strade impensate si aprono numerose ed affascinanti. L’esigenza di muoversi verso gli elementi che sono alla base del movimento e della sua relazione con il suono ha spinto verso la metafora dell’elemento più piccolo, quell’atomo che costituisce, con la sua possibilità di legarsi agli altri elementi, la base della nostra esistenza. Tutto è divenuto un atto di responsabilità e di amore nei confronti dell’acqua, nei confronti dei significati di cui è sempre stata portatrice: origine e genitrice del tutto, purificante di anime e corpi, istigatrice di guerre, diritto inalienabile eppure bene conteso come forma di ricchezza. Il suo enorme carattere simbolico ha orientato il percorso di questo lavoro, ha determinato, e quindi attratto e raccolto verso di sé, il suo stesso carattere di forme in continuo cambiamento, il desiderio di rinascita, di evoluzione e trasformazione attraverso l’incontro con l’età della giovinezza e la freschezza dei giovani interpreti. Gli spettacoli che vedremo a Milano sono il primo risultato di un accordo triennale tra il Piccolo Teatro e la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, un accordo che va ben oltre il “fare sistema” tra due istituzioni di rilevanza internazionale. Portando la grande danza a Milano per tre settimane, il primo Stabile italiano e il più famoso ensemble di balletto contemporaneo del nostro Paese sperimentano un modello operativo basato su professionalità e qualità artistica, che si propone di rispondere anche alle richieste di un pubblico sempre più preparato, sempre più giovane e attento ai linguaggi interdisciplinari.