Vincitore della miglior sceneggiatura al Festival di Berlino 2012, meritevole di una nomination agli Oscar, “A Royal Affair” è il film, nelle sale italiane dallo scorso 29 agosto, con cui il regista danese Nikolaj Arcel è riuscito a rendere fresco, attuale, godibile un nitido ritratto illuminista della Danimarca del 1700. In virtù di una fotografia contemporanea ma sempre assolutamente coerente coi fatti narrati, il regista ha voluto disegnare le linee di una storia assolutamente reale, di nome e di fatto, conferendole dei connotati attuali ed in linea coi tempi. Cinismo, potenti lobby, arrivismo, romanticismo ed idealismo, sono solo alcuni degli ismi che, tra una scena e l’altra, consentono allo spettatore di immedesimarsi in una vicenda antica ma non troppo.
Caroline Mathilda (Alicia Vikander) è la giovane cugina e promessa sposa inglese del disturbato re danese Christian VII ( Mikkel Følsgaard). Amante dei bordelli e di una vita dissoluta ben lontana dai doveri regali, il sovrano lascia che la dolce ed intelligente regina si avvicini al suo medico personale: l’affascinante e misterioso dottor Johann Friedrich Struensee (Mads Mikkelsen). Forte della sua infinita passione per le idee illuministe di Voltaire e Rousseau, il dottore riesce, pian piano, ad insinuarsi nella mente e nel cuore della giovane regina mentre la sua influenza sul re diviene così forte da riuscire a determinarne decisioni e comportamenti in camera di consiglio. All’apice della pericolosa e passionale relazione carnale tra la sovrana ed il medico liberale, la Danimarca vive così alcuni dei mesi più felici e più rivoluzionari della sua storia: bando al bigotto conservatorismo della religione, bando alla censura, alle torture e via libera alla bonifica del territorio e alla riqualificazione dei quartieri popolari. Tutto questo però urta gli interessi dei nobili danesi e dell’arrivista matrigna di Christian assetata di potere che, dopo aver scoperto la relazione tra Caroline Mathilda e Struensee ed il relativo concepimento della secondogenita della sovrana Luisa Augusta di Danimarca, riesce ad organizzare un colpo di Stato che porterà alla decapitazione del medico, ormai sovrano di fatto, e all’allontanamento definitivo della regina dalla corte. Tutti gli sforzi dei due appaiono quindi completamente vanificati con un susseguente repentino ritorno allo stile di vita medievale. Tuttavia saranno proprio i figli di Caroline che, con l’aiuto dell’ormai anziano Christian riusciranno a risollevare le sorti di un paese che, oggi, appare come uno dei più rigogliosi esempi di sviluppo e civiltà.
Raffaella Sbrescia