Dal 12 al 21 luglio a Santarcangelo di Romagna si rinnova l’appuntamento con il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, con tanti progetti speciali, laboratori, incontri e un occhio all’eco-sostenibilità. Giunta alla sua quarantatreesima edizione, la consolidata rassegna dalle radici romagnole, ma dal respiro internazionale, dedicata al teatro di ricerca, diretta da Silvia Bottiroli con la condirezione di Rodolfo Sacchettini vedrà, quest’anno, la collaborazione di Matthieu Goeury, curatore del centro interdisciplinare Vooruit Art Center. Il festival prosegue la sua fuga dalla scena, dallo spazio e dalle modalità di produzione e di fruizione del teatro per spostare lo sguardo un po’ più in là e aprirsi a nuovi, possibili scenari, verso territori ibridi e di confine, attraverso un approccio trasversale, coraggioso e felicemente disorientante. Presentandosi come «una tessitura di contrappunti e confronti tra alcune voci della ricerca scenica internazionale e gli artisti italiani», il Festival si diramerà nell’arco dei dieci giorni di programmazione lungo le strade e gli spazi della città, da piazza Ganganelli allo Sferisterio, da piazza delle Monache al Lavatoio, dalle Grotte Municipali al Teatro Supercinema, proponendo numerosi progetti speciali e spettacoli in co-produzione, laboratori e occasioni di interazione e condivisione tra pubblico e artisti. Tanti i tracciati che si intersecheranno in questa edizione: dallo sguardo ravvicinato alla danza, intesa come mezzo per carpire la realtà, con artisti come Virgilio Sieni, MK, Alessandro Sciarroni, Cristina Rizzo e ZoëPoluch, alla riflessione sui concetti di città e comunità, con progetti speciali come King del collettivo Strasse, incentrato sul rapporto tra corpo e paesaggio, o come Art you lost?, nato dalla collaborazione tra la Casa d’argilla, Muta Imago, Luca Brinchi e Roberta Zanardo di Santasangre e Matteo Angius, che invitano lo spettatore a prendere parte a un lavoro artistico focalizzato sui temi della memoria, della perdita e dello scorrere del tempo.
L’infanzia al centro della scena. Il filo conduttore del festival sarà l’infanzia, sia per la presenza sulla scena di bambini coinvolti nei laboratori teatrali, sia come riferimento artistico di un mondo che pone interrogativi e cerca risposte. «L’infanzia – spiega Silvia Bottiroli – è una fonte, un archetipo di un teatro che si stupisce e prende confidenza con l’invisibile, facendo di Santarcangelo l’avamposto dello spiazzamento, della scoperta, dell’avventura». Grande attenzione sarà rivolta, quindi, all’universo infantile e all’importanza del gioco: da progetti come quelli di pathosformel e Teatro Sotterraneo al laboratorio condotto dalla compagnia Fanny & Alexander, saranno tanti i momenti concepiti per coinvolgere i più piccoli, ma anche i ragazzi. Diffuso, partecipativo e polimorfo, Santarcangelo •13 catalizzerà l’attenzione anche con numerosi incontri aperti al pubblico e momenti musicali con gruppi della scena indipendente, oltre a dj-set che si alterneranno nello spazio del Dopofestival. Il tutto senza perdere mai di vista l’imperativo della sostenibilità e della tutela ambientale, che si concreterà secondo tre linee ben precise: valorizzazione dell’acqua pubblica, incentivazione della mobilità sostenibile e riduzione del fabbisogno energetico e dei rifiuti. Sarà dunque anche un festival eco-friendly.
Info e programma completo: www.santarcangelofestival.com