IL PROGRAMMA IN SINTESI
Settimo giorno di proiezioni alla 69. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia. Molteplici i film in programma. In Orizzonti: “Sennen no Yuraku” (The Millennial Rapture) di Koji Wakamatsu, “Menatek Ha-Maim” (The Cutoff Man) di Idan Hubel e “L’intervallo” di Leonardo Di Costanzo. Fuori concorso: “Ya man aach” (It Was Better Tomorrow) di Hinde Boujemaa. In concorso invece “Pieta” di Kim Ki-duk e “Linhas de Wellington” di Valeria Sarmiento.
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IL FILM DELLA SARMIENTO
Nel colossal “Linhas de Wellington” si narrano le vicissitudini di una serie di personaggi di ogni età e di qualsiasi estrazione sociale che vengano trascinati in un esodo senza fine. Siamo nel 1810, le truppe francesi, guidate dal maresciallo Massena, vengono sconfitte nella Serra do Buçaco dall’esercito anglo-portoghese del generale Wellington. Nonostante la vittoria, portoghesi e britannici furono costretti a ritirarsi di fronte al nemico, numericamente superiore, al fine di attirarlo a Torres Vedras, dove Wellington aveva costruito linee fortificate insuperabili. Gli anglo-portoghesi organizzano l’evacuazione di tutto il territorio tra il campo di battaglia e le linee di Torres Vedras, innescando una brutale operazione di terra bruciata per impedire ai francesi di raccogliere materiali di consumo.
«Quando ho ricevuto la sceneggiatura, mi sono detta che sarebbe stato un compito piuttosto difficile, ma ho cercato di fare mia questa storia creando dei rapporti emotivi con l’intera vicenda e pensando alle donne che sono state torturate in Cile. Ed è così che ho potuto girare il film», ha dichiarato oggi in conferenza stampa la regista Valeria Sarmiento.
Il film è molto cruento ed è curato nei minimi dettagli. Nulla è lasciato al caso, a giudizio della critica.
M.I.