Ad Avellino il pianista cubano Omar Sosa

omar-sosaAd Avellino si svolgerà il 28 luglio 2013 il concerto del musicista cubano Omar Sosa (nella foto), che arriva nel capoluogo irpino con il suo ultimo lavoro musicale “Calma”. L’evento è stato organizzato nell’ambito della rassegna estiva di musica dal titolo “Musica al parco” del Teatro Gesualdo, che prevede cinque concerti, il primo dei quali si è svolto il 14 luglio scorso, quando si sono esibiti la pianista giapponese Chihiro Yamanaka,  gli “Hang drummer” e i musicisti irpini Francesco La Verde e Salvatore Di Benedetto. La kermesse è stata ideata con la collaborazione del Teatro Pubblico Campano e gode della direzione artistica dell’associazione “I senza tempo”. “Musica al Parco”, che è giunta alla terza edizione, non è però solo musica, poiché le cinque giornate, in compagnia dei più grandi interpreti del Jazz internazionale, si arricchiscono di incontri, dibattiti, concorsi, proiezioni e qualche ospite d’eccezione. A presentare le serate è Tonino Bernardelli. Nel corso dell’evento sono inoltre in programma interviste dal retropalco di Alceste Ayroldi e si sta svolgendo “Avellino Suona Bene” , festival dedicato ai giovani talenti musicali irpini, che si stanno esibendo come “gruppo spalla”, introducendo i concerti dei mostri sacri del Jazz internazionale.

Omar Sosa – Pianista eccezionale, poliglotta musicale che unisce i continenti, Omar Sosa, tra l’utopia e la realtà, è un’allegoria dello scambio artistico universale. Nato nel 1965 a Camagüey, a Cuba, comincia a studiare musica a otto anni al conservatorio municipale, dove si avvicina alle percussioni, e in particolare alle marimba. Continua il suo cursus alla Scuola Nazionale di Musica dell’Avana, poi all’Istituto Superiore d’Arte. Segue una formazione accademica di composizione, armonia e strumentazione. Forte di questa base teorica, si avvicina allora al pianoforte, che l’aveva sempre affascinato per il suo carattere orchestrale e percussivo, diventando presto il suo strumento preferito. La pratica del pianoforte, che Omar suona da autodidatta, sarà sempre influenzata da quella delle percussioni: è il suo stile personale, di grande audacia ritmica, diventato ormai il suo tratto caratterizzante. Tra i progetti più recenti è interessante citare anche la collaborazione in Italia con il Solis String Quartet, in Sardegna Isolanos con i Tenores di Oniferi e Abbas y Aguas con Enzo Favata e Marcello Peghin e il nuovo straordinario trio con Paolo Fresu e Trilok Gurtu. Omar Sosa esemplifica perfettamente lo spirito di Duke Ellington come creatore di una musica che trascende le categorie, testimoniata anche dai circa 20 album come leader: è un musicista planetario che meglio rientra nella world music, nella sua classificazione più ampia. La sua curiosità, uno spirito musicale generoso, una dedizione al gruppo come elemento fondamentale della creazione, e un’apertura a sonorità nuove e combinazioni insolite animano tutto ciò che Omar fa. La sua ricerca di libertà musicale trascende l’ortodossia e impersonifica la determinazione di Monk, nel non voler suonare mai la stessa cosa due volte. Sosa realizza un linguaggio jazz globale ma esaustivo, stilisticamente unico, che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre.

A cura di Carla Cesinali

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