Bombshell – La voce dello scandalo è il titolo di un film del 2020. Uscito per la prima volta in streaming su Amazon, il lungometraggio adesso è visibile dagli abbonati di Netflix e si può noleggiare su YouTube, Google Film, Prime Video ed Apple Tv.
Bombshell – La voce dello scandalo: trama e recensione
Guardando il film Bombshell – La voce dello scandalo, mi è venuto in mente un filmato che girava durante il primo lockdown in rete. Era un video comico che ironizzava sulla quarantena e sul mantenimento della distanza di sicurezza tra coniugi. Al centro c’era una coppia slava o russa non più giovane e sciatta. Lui si avvicinava con intenti espliciti, lei lo respingeva perché voleva mantenere la distanza di sicurezza, ma quando il marito prendeva i soldi, come se volesse retribuirla per l’eventuale prestazione, la moglie cambiava atteggiamento.
Il video voleva divertire e far proseliti eppure mi ha fatto riflettere confermando che nel substrato di un certo tipo di comicità ci sono molti degli stereotipi di genere che abbiamo imparato ad accettare come verità assolute ma che tali non sono; e se solo provi ad evidenziare o a denunciare questo fatto la risposta è quasi sempre la stessa: “Su, dai rilassati! Non prendere tutto sul serio, che pesantezza”. Già, che pesantezza! Intanto certe convinzioni sulle donne si sedimentano nell’inconscio collettivo.
Sesso e potere…
Bombshell parla di sesso e potere; nella pellicola si descrive, con audacia, lo scandalo che vide coinvolto Roger Ailes, capo della Fox News poco prima delle elezione a presidente degli Usa di Donald Trump.
L’uomo fu accusato di molestie sessuali da un gruppo di conduttrici e giornaliste che rischiarono di essere trasformate da vittime a colpevoli. Questa è una pratica comune. Una persona denuncia e poi il sistema – che vuole mantenere lo status quo e dunque i suoi privilegi – fa di tutto per osteggiare la vittima. Accade anche in Italia, uno dei Paesi occidentali più conservatori in fatto di diritti delle donne. Lo conferma il fatto che fino al 1996 lo stupro era considerato un crimine contro la morale e non contro la persona. Inoltre basti pensare che solo nel 1981 sono state abrogate le leggi contro il diritto d’onore e contro il matrimonio riparatore. Le donne erano (e spesso lo sono ancora) merce nelle mani del patriarcato. Questa mentalità aleggia ancora nelle nostre azioni e nei nostri modi di fare.
Bombshell alza così il velo di maya su una storia vera dando movimento alla vicenda e sbattendoci in faccia una verità amara: alcuni uomini hanno usato e usano il potere per ottenere piaceri sessuali, ricattando spesso ragazze che hanno l’unica colpa di volere un lavoro.
La solidarietà tra donne è possibile
Bombshell – La voce dello scandalo ci dice inoltre che la solidarietà tra donne è rara e che queste ultime sono le prime, talvolta, a tenere in piedi una astrusa convinzione. La teoria anche nel mondo femminile è questa: se un uomo ci prova è perché la donna se l’è cercata. «Dopotutto si può sempre fare un passo indietro. Se ci stai è perché sei una ‘facile’», si dice tra le righe. Niente di più sbagliato, perché con queste parole si giustifica e si legittima l’oppressore e il suo reato. Sì, perché chiedere piaceri sessuali per dare lavoro o agevolare le carriere è un crimine che deve essere denunciato.
La macchina da presa di Jay Roach è dunque spietata e convincente nel raccontarci questo stato delle cose. Ci mette con le spalle al muro e ci addentra nelle tonalità blu notte del mondo della comunicazione. Lo fa in maniera encomiabile avvalendosi di un ottimo cast, con delle grandi attrici come Nicole Kidman, Charlize Theron e Margot Robbie. Maria Ianniciello
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 17 aprile 2020 ed è stato aggiornato il 15 novembre 2022, alle 15:32