Le “Canzoni per un nuovo mondo” di Marco Chiavistrelli

cover_chiavistrelli-album-2013“Canzoni per un nuovo mondo” non è solo un disco, è un contenitore di una sequenza di preziosi messaggi da usare come nuovo mantra in questa era di perenne agonia. L’autore è Marco Chiavistrelli, toscano, tosco e capace. Il suo cantautorato impegnato nasce negli anni 70, i suoi testi sono, perciò, farciti di ricordi, esperienze, idee, pensieri. Il disco è di natura folk eppure i suoi contenuti sono molto vari e contengono molteplici chiavi di lettura. Tematiche sociali, culturali, politiche sono frutto di lunghe e personali meditazioni intrise di melodie eseguite alla chitarra, grande protagonista di tutto l’album. Si va dalla tarantella cosparsa di polvere e di ironia alla ballata spirituale, al “Cantico dei Cantici” di San Francesco d’Assisi fino all’affascinante “Prologo dei racconti di Canterbury” del grande Geoffrey Chaucer. “Un bravo ragazzo, un pò buono, un po’ diverso, a volte un po’ pazzo”, Marco Chiavistrelli guarda “Oltre il buio della notte” e non le manda a dire proprio a nessuno: ne “La tarantella del potere” sottolinea che “ogni potere costituito ti dà sempre il benservito, ogni potere ci guadagna sotto sotto ha la sua cuccagna”.

“Sotto un sole che picchia forte ed assassina le persone” c’è “Madre” terra che aspetta ognuno di noi in una valle senza nome ma il sogno della libertà e la speranza della resurrezione non lasciano che il dolore venga impunemente dimenticato; ecco che con “Genova requiem” Chiavistrelli torna ad attaccare polizia e carabinieri, politici mercanti che si spartiscono il mondo e uccidono gli innocenti proprio come accadde in quel maledetto G8 del 2001 con la morte di Carlo Giuliani. Una bonus track, intitolata, “La Cooperativa Vapordotti”, dedicata agli “eroi misconosciuti morti sul lavoro” chiude, infine, un album ispirato all’eguaglianza tra gli uomini e all’idea che, nonostante tutto, non possiamo privarci di un barlume di speranza.

Raffaella Sbrescia

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