Torna a Teatro Due di Parma, da sabato 15 dicembre fino a domenica 22 dicembre 2012 (sempre alle ore 21.00 tranne domenica 16 alle ore 16.00), Così fan tutti – tutti i trucchi per fondare una banca & diventare ricchi & farsi stramaledire, una produzione di Fondazione Teatro Due dedicata alla corruzione, curata da Franco Però e Walter Le Moli. In scena, in un percorso drammaturgico e spaziale che segue le ingarbugliate linee di frenetici passaggi di denaro, inganni e segreti, dieci degli Attori dell’Ensemble Stabile di Teatro Due (Roberto Abbati, Alessandro Averone, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Marcello Vazzoler) con la partecipazione di Chen Yunqi e le luci di Luca Bronzo. Una creazione che riflette sulle logiche del potere e sugli endemici, si direbbero imprescindibili, meccanismi soggiacenti alla vita in comunità di diverse epoche e di molti luoghi.
Banchieri, soubrette e starlettes, nobili squattrinati, bugiardi impenitenti, farabutti con parvenze distinte, funzionari, traffichini, distruttori seriali dell’ambiente, creduloni, indifferenti, menefreghisti, criminali tout-court, adulteri e adultere – jamais pour la passion, toujours pour l’argent -, ma anche vecchie pazze, ingenui innamorati, squattrinati e vagabondi e petrolio, soldi, titoli, azioni. Ecco i protagonisti di questa pièce, tutti alacremente impegnati a nuotare in una marea nauseabonda fatta di favori, silenzi, omissioni, piccoli scandali, grandi crimini, sotterfugi, violenze fisiche e morali.
Così fan tutti è una creazione dedicata ad alcuni esemplari di animali tipici delle società democratiche: in scena agisce un bestiario umano da sempre presente nella Storia e in qualche modo fisiologicamente necessario al “corretto” funzionamento delle società stesse. Cosa succederebbe se questa razza si estinguesse, se questi esemplari sparissero? Cosa accadrebbe se non si riuscissero più a innescare i torbidi meccanismi di potere, politici, finanziari, corruttivi tipici di queste creature? Sarebbe certamente una perdita per il progresso e per l’umanità! Per convincersi della necessità della corruzione nel singolo e nella comunità, si è trovato conforto anche negli scritti e nel pensiero dei più illustri studiosi della materia, quali Dickens, Picabia, Tardieu, Becque, Molnár.