Viterbo, Vetralla- “Vita, costumi e studi di Dante, come li raccontò Boccaccio”. Domenica, 25 agosto, alle 21 L’accademia della Crusca e Virginio Golazzo, presentano lo spettacolo teatrale per i settecento anni dalla nascita di Giovanni Boccaccio. Il palcoscenico, allestito dalla compagnia teatrale “I Casaioli“, è pronto a Palazzo Paolocci, in via Roma, 41. Acquistare un libro equivale ad acquistare il biglietto d’ingresso. Questo per sostenere la casa editrice Davide Ghaleb.
Uno spettacolo che vede Boccaccio alla prese con i propri sentimenti; la prosa contro la poesia. L’elaborazione del culto secondo Dante.
…E quindi uscimmo a riveder le stelle recita la Commedia e a sua volta Golazzo, durante il suo monologo.
Una rivisitazione de Il trattatello di Dante, composto da Boccaccio. Tutta riproposta al pubblico in chiave ironica. I due Maestri della letteratura italiana, insieme dopo secoli in un dialogo-confronto su ciò che è meglio tra prosa e poesia.
Sicuramente gli studiosi e gli appassionati dei letteratura italiana, sanno che il termine divina, relativa alla Commedia del Sommo Poeta, fu un aggettivo attribuito ad essa proprio da Boccaccio.
Però, c’è anche da dire che, una lieve puntina d’invidia, Boccaccio l’ha sempre nutriva nei confronti dell’amico Alighieri.
Golazzo, vedrete domenica, riuscirà a calare nei panni del poeta fiorentino, lo stesso Boccaccio quasi in una sorte di possessione: Boccaccio è impossessato dallo spirito dantesco.
Curiosità- Questa lettura d’attore ha visto la luce l’anno scorso, a settembre, durante il Festival Dante 2012 di Ravenna. Portato poi in tv grazie a RaiStoria programma Dixit di Giovanni Minoli.