Diana. La storia segreta di Lady D: recensione e trama

Riproponiamo la recensione  del film “Diana. La storia segreta di Lady D”, uscita il 18 ottobre 2013 su Cultura & Culture. La pellicola andrà in onda questa sera, 7 novembre 2018, alle 21.21 su canale 5. Di seguito  anche la trama del film.

Ha il suo stesso sguardo triste e dolce ma anche sincero, intelligente e curioso. Ha la sua stessa andatura e il suo medesimo sorriso. Lei è Naomi Watts che, con coraggio, si è calata nei panni di un Mito, la principessa più amata al mondo dopo Grace Kelly. L’attrice inglese, infatti, è la protagonista del film “Diana. La storia segreta di Lady D”, diretto da Oliver Hirschbiegel e ispirato al libro di Kate Snell, uscito in Italia per Sperling & Kupfer, nel quale la documentarista, mediante una serie d’interviste fatte a persone molte vicine a Diana, ricostruisce un’altra storia, più umana e forse per questo più coinvolgente.

Diana. La storia segreta di Lady D
Naomi Watts – Lady D

Nella pellicola di Hirschbiegel la fragilità e soprattutto la solitudine di Diana sono accentuate dal ritmo piuttosto lento delle prime sequenze, quando la vita della principessa del Galles, ormai divorziata, è scandita dai protocolli ufficiali. Nessuna emozione e tanti silenzi, fino a quando Diana non incontra il chirurgo pachistano Hasnat Khan, dalla personalità diversa da quel prototipo di uomo conosciuto in precedenza. Hasnat è in sovrappeso, è musulmano e ha un forte senso della famiglia. I due s’innamorano follemente, tanto che sono quasi pronti a sposarsi, nonostante lui non tolleri di essere continuamente sotto i riflettori, ma la famiglia di Hasnat,  tradizionalista, non approva questo legame (nella realtà il chirurgo ha smentito questa versione della storia).

Diana è cristiana, oltre che divorziata, e non può  realizzare il suo sogno d’amore in Pakistan, visitato poco prima di morire. L’amore consente però a Diana di impegnarsi ancor di più nel sociale, diventando promotrice d’importanti campagne umanitarie sino a quella notte del 31 agosto 1997, quando la principessa dallo sguardo triste muore a Parigi. Com’è noto, Lady D è in compagnia di Dodi Fayed, l’uomo con cui si è fatta fotografare quasi per ripicca ma che in realtà non ama (sempre nel film). Nella pellicola Carlo e la regina Elisabetta sono presenze lontane eppure così ingombranti, perché incidono sulla vita di Diana Spencer, fuori dalla scena, senza apparire mai. Compaiono, invece, solo una volta, inquadrati da lontano mentre salgono su un elicottero, i figli William ed Henry.

Naomi Watts convince anche grazie alla straordinaria somiglianza con il personaggio interpretato. Meno convincente invece è la sceneggiatura priva di forti emozioni. A dispetto delle molte critiche negative fatte al regista, il film, a nostro avviso, è comunque da vedere poiché oltrepassa la versione ufficiale, impresa piuttosto ardua e sgradita a tanti critici. La Diana che cucina o che si traveste per incontrare il suo amato infrange il Mito di una donna eterea, rendendo questo film un romanzo lontano, per molti, dalla realtà. (articolo di Maria Ianniciello)

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