Dietro i suoi occhi: recensione
Ho visto gli ultimi episodi della miniserie televisiva di Netflix del 2021, ‘Dietro i suoi occhi‘, mentre leggevo il nuovo saggio di Michela Murgia, God save the queer, (trovi la recensione qui). Ad un certo punto la scrittrice si pone (e di conseguenza fa porre al lettore e alla lettrice) delle domande, a cui ovviamente non dà una risposta. Le stesse domande che ha fatto nascere in me anche la serie televisiva dimostrando cosa potrebbe accadere quando si è impossibilitati ad essere pienamente se stessi in un contesto di per sé giudicante. E lo fa collocando la storia fuori dalla realtà virtuale.
Non posso rivelare particolari determinanti della trama ma, una volta vista la serie televisiva o se lo avete già fatto, vi invito a porvi la seguente domanda: se una persona nata in un corpo maschile aggira la disforia di genere attraverso un’identità digitale (nel caso della serie potremmo dire reale, nda) che corrisponde al genere in cui si riconosce possiamo parlare di inganno oppure siamo davanti ad una realtà più sincera?
Dopo aver guardato con attenzione ‘Dietro i suoi occhi’ fatevi questo interrogativo e non vergognatevi per l’audacia e la presunta immoralità della domanda, anzi andate oltre e falsificatela, un po’ come si fa nel metodo scientifico.
Trama
‘Dietro i suoi occhi’, per la verità, è una serie tv che strizza l’occhio al Gotico ottocentesco ed ha in sé tutte le caratteristiche del thriller fantascientifico dal taglio psicologico, perché creando una situazione paradossale si insinua nella mente umana col suo finale sorprendente parlandoci di invidia e di possesso, di gelosia e di macchinosità mediante l’immagine di una femme fatale molto singolare che alla fine ci stupirà. Louise (Simona Brown) conosce David Ferguson (Tom Bateman) in un bar.
Il giorno successivo la donna scopre che David è il suo nuovo capo. Medico, che ha in cura ragazzi e ragazze con problemi psicologici e di tossicodipendenza, l’uomo è sposato con Adele (Eve Hewson), una donna tanto affascinante quanto enigmatica. Louise si innamora del dottor Ferguson, con il quale avrà una relazione, e contemporaneamente comincerà a frequentare la moglie.
Louise ha un figlio ed è divorziata. Con Adele instaura un’amicizia ma si accorge che c’è più di un’anomalia nel matrimonio della sua amica e del suo amante. ‘Dietro i suoi occhi’ è dunque una serie tv avvincente, qualche difetto nella sceneggiatura, soprattutto verso il finale, c’è (e anche qui non posso spingermi troppo in là per non fare spoiler). Ma la miniserie di Steve Lightfood mi ha convinta e appassionata. Maria Ianniciello