Li aspettavamo da 4 anni, i Franz Ferdinand. Eccoli, usciti da poco dal loro fortino scozzese con “Right Thoughts, Right Words, Right Action”, un disco che molto semplicemente vuole farci ballare e, onestamente, ci riesce piuttosto bene. Tra luoghi comuni, citazioni shakerate a dovere ed intellettualismi vari, Kapranos e Co. mettono in ampio risalto le chitarre dando loro una connotazione sfacciatamente pop. Un album decisamente bukowskiano intriso di ritornelli catchy e poche parole semplici ma d’effetto. Qui dove tutto è fatto per essere dimenticato e niente per essere creduto, i Franz Ferdinand guardano al mondo ridendone con nichilismo menefreghista.
La funky dance accattivante di “Right Action” ed il malocchio canzonato di “Evil Eye” danno via libera alla derisione della religione e della superstizione. L’atmosfera psichedelica di “Love illumination” crea le giuste premesse per una canzone che vuole illuminare, elevare, celebrare la funzione dell’amore. “Stand On The Horizon” resetta quanto ascoltato nella traccia precedente con un effetto, tuttavia, elettrizzante. Tempo di saltelli e balletti febbrili su “Bullet” e la delirante “Treasons! Animal” mentre il romanticismo, ampiamente rivisitato, di “Fresh Strawberries” e “Brief Encounters” ci riporta in una riuscita dimensione dannatamente vintage. La verve ipnotica di “The Universe Expanded”, le voci sovrapposte disseminate qua e là e la conclusiva “Goodbye Lovers and Friends” lasciano riprendere fiato all’ascoltatore il quale, qualora fosse ancora in vena di un bis ballereccio, dovrebbe assolutamente ascoltare la live session registrata ai Konk Studios di Londra, contenuta nella versione deluxe del disco intitolata Right Notes, Right Words, Wrong Order.
Raffaella Sbrescia