‘Dune’ di Denis Villeneuve è un film mastodontico, spettacolare, austero. Il regista canadese – forte di un cast di grandi attori – è stato coraggioso perché non era affatto semplice realizzare la trasposizione cinematografica della prima parte del romanzo di Frank Herbert, cioè di un’opera molto complessa e ricca di simboli.
Dune, dal libro al film del 2021
Dune, il primo libro della serie di Frank Herbert, venne pubblicato nel 1965 e fu acclamato dalla critica tanto che ricevette due premi prestigiosi per la Letteratura fantascientifica, il Nebula e l’Hugo. Il romanzo rientra nel famoso Ciclo di Dune che comprende sei romanzi redatti dallo scrittore americano tra il 1965 e il 1985. Quest’opera è molto importante per l’evoluzione della cultura pop perché ha messo le basi per lavori successivi, quali per esempio il ciclo di Guerra Stellari. Capirete bene che l’iniziativa di Villeneuve, oltre ad essere molto ambiziosa, è anche ardita. Ci aveva difatti provato nel 2013 Alejandro Jodorowsky con il documentario Jodorowsky’s Dune, un progetto che avrebbe anticipato il film poi mai realizzato. Prima di allora nel 1984 David Lynch aveva girato una trasposizione cinematografica del romanzo di Herbert che però non fu particolarmente apprezzata né dalla critica né dal pubblico statunitense; in Europa ebbe invece maggiore successo. Seguirono poi due miniserie, una del 2000, l’altra del 2003.
Dune: recensione e trama del film di Denis Villeneuve
Ma che cos’ha di diverso ‘Dune’ di Denis Villeneuve? Per qualcuno è un mix tra un blockbuster e un film d’autore. E io concordo. Del primo ha gli effetti speciali, che sono notevoli, del secondo ha il taglio intimistico. Ne viene fuori una riflessione non troppo convincente sul futuro della nostra specie e del nostro Pianeta, sulla politica, sul senso di appartenenza e sulla necessità di avere una guida interiore che ci aiuti non solo a discernere tra il bene e il male ma anche a non farsi travolgere dalla sete di ambizione e dal desiderio di vendetta. Il film è intimistico nel senso che traccia, in via simbolica, un abbozzo di percorso che dovrebbe condurre al compimento del processo di individuazione che dall’Io porta al Sé.
Siamo in un futuro lontano. Arrakis è un pianeta desertico ed inospitale per la vita, eppure nonostante questo i Fremen si sono adattati. Sul pianeta cresce una prestigiosa spezia che ha un potere psicotico sugli esseri umani e che consente il viaggio interstellare. L’imperatore, dopo aver sottratto Arrakis agli Harkonnen – che nel film sono degli orchi spaventosi capitanati dal Barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skarsgård) – consegna il pianeta alla casata degli Atreides, guidati dal duca Leto Atreides (Oscar Isaac). Il protagonista è Paul (Timothée Chalamet) che ha tutte le caratteristiche del giovane iniziatico.
Il ragazzo viene difatti cresciuto ed educato dalla madre Jessica (Rebecca Ferguson) che è una esponente della Bene Gesserit, una organizzazione esoterica i cui membri sono sottoposti ad un lungo addestramento per il controllo della mente e del corpo. Paul deve imparare a usare e soprattutto a dosare i poteri magici su Arrakis, dove farà diversi sogni premonitori e verrà visto dai Fremen come l’eletto.
La storia viene raccontata con due ritmi molto diversi. Nel primo tempo il ritmo è piuttosto lento, nella seconda parte invece l’andatura si fa più veloce ed avvincente. Ed è qui che, anche dal punto di vista visivo, il cinema d’autore cede il passo al blockbuster. Sembra, infatti, quasi di guardare due pellicole differenti.
Nel complesso per Dune le premesse sono piuttosto buone, anche se purtroppo i personaggi sono abbozzati e la narrazione per certi versi è un po’ confusa, soprattutto nella primissima parte. Comunque Villeneuve, strizzando l’occhio anche ai colossal alla Troy, confeziona una pellicola piuttosto gradevole che mantiene sempre alta l’attenzione. Il lungometraggio è stato proiettato alla 78 Mostra del Cinema di Venezia tra le opere fuori concorso. Potete vederlo al cinema dal 16 settembre 2021.
La recensione di Dune è stata scritta da Maria Ianniciello
Il film ha ricevuto 9 nominations agli Oscar 2022, miglior film, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, miglior sonoro, miglior montaggio, miglior costume, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior sceneggiatura non originale. Ultimo aggiornamento al 9 febbraio 2022.