Vita vera e autentica in “Ecco che” la colonna sonora del film “L’ultima ruota del carro” del regista toscano Giovanni Veronesi. Il brano, scritto da Giuliano Sangiorgi, musicato ed interpretato da Elisa Toffoli, ripercorre in maniera efficace e delicata al contempo, le vicende di un uomo comune, un uomo del popolo, semplice e generoso, a tratti ingenuo. “Distratto passeggi dentro il mondo. Tu non vivi fino in fondo e speri che il tempo passi accanto, rubando da te un solo respiro”, sono queste le prime significative parole con cui la canzone fotografa la condizione esistenziale di molti, troppi individui che, in balìa degli eventi, si perdono le cose più semplici ma forse più importanti della propria vita. L’estensione dei vocalizzi di Elisa, penetra i pori della pelle, entra dentro il cuore riscaldandolo ed emozionandolo.
Scritta calcando le vicende del protagonista del film Ernesto Marchetti, la canzone trova un primo fondamentale spazio quando Elio Germano, nei panni di Ernesto, si trova nel bel mezzo di uno dei momenti più difficili della sua vita. L’eco della voce di Elisa si estende tra i pensieri della mente in modo potente, vibrante; quasi spaventa lo spettatore lasciando intirizzire la pelle. “Ecco che, tutto sembra possibile. Se ti lasci un po’ andare ad un mondo che ride, tu ridi di lui. Senti che pace, che ti viene da ridere se ti lasci guardare da un mondo che vive, trovando negli occhi un senso di pace”: un senso di liberazione e di riconciliazione con la vita, l’amore e il mondo è il messaggio che trapela dalle note di “Ecco che” . La vera ricchezza della vita è quella di avere qualcuno da amare e che a sua volti ci ami senza se e senza ma.
r.s