Se la perfezione esiste, allora la si può trovare nella voce di Elisa. Assolutamente impeccabile, per intonazione, intensità, interpretazione. E` proprio vero: quando lei canta, l’anima vola. Volano i pensieri, le emozioni, le note. Il concerto andato in scena al Mediolanum Forum di Assago (Milano) è uno spettacolo nello spettacolo. Una gioia per gli occhi, un piacere infinito per le orecchie. Quasi tre ore di vera arte, in tutte le sfumature possibili. Giochi di luci e di colori, scenografia studiata in ogni piccolo dettaglio, per creare un’atmosfera da favola.
L’intro è magica, con alcune canzoni delicate e rilassanti, dolce carezza per i cuori delle migliaia di persone presenti: Elisa comincia la magica serata con “Non fa niente ormai”, la hit “Un filo di seta negli abissi”, “Lontano da qui” e “Pagina bianca”. Brani che indagano le inquietudini dell’animo umano, le incertezze, i legami persi e ritrovati, gli errori commessi.
Dopo un inizio soft, l’energia esplode con “L’Anima Vola”: il forum si infiamma, il pubblico canta e balla. Il palco si accende ed Elisa si muove come nel video che accompagna il singolo. Le immagini scorrono dietro come a ricreare un film in cui protagonista è il sogno, tutto femminile, di emergere, di essere comprese e riconosciute. E il sentimento si trasforma, si evolve e si manifesta. Elisa è incontenibile, padrona del palco: salta e si scatena con i suoi fan intonando la storica “Labyrinth”, pezzo che l’ha fatta conoscere al grande pubblico quando non era ancora 20enne.
Dopo “Bridge Opera Butterfly”, con tanto di coriste vestite da geisha, ecco arrivare un bel momento di poesia con “Qualcosa che non c’è”, “Dancing”, “E scopro cos’è la felicità”, tutte eseguite magistralmente al piano da Elisa, regalando attimi d’incanto e di meraviglia.
L’amore, vera ricchezza della vita, è il protagonista del brano scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per l’amica e collega di Monfalcone: “Ecco che” risuona ad Assago come un inno di gioia e di soddisfazione, è il trionfo dei sentimenti e della bellezza che ci unisce e ci rende tutti uguali di fronte all’affetto dato e ricevuto. Altro tuffo nel passato, a quel festival di Sanremo stravinto e strameritato, con “Luce”, canzone simbolo di Elisa e perla preziosa del suo lungo repertorio artistico. E subito dopo la tempesta di bagliori e di luminosità, si apre nel cielo uno splendido arcobaleno: “Rainbow” è, infatti, il titolo del brano che va a chiudere la prima parte del live, oltre un’ora di divertimento e di spettacolo da togliere il fiato.
La seconda parte del concerto milanese si apre con la colonna sonora in stile morriconiano-western del film di Quentin Tarantino “Django”: “Ancora qui” è un brano che esalta le doti vocali di Elisa e che le ha permesso di uscire dai confini nazionali, per farsi conoscere e apprezzare anche all’estero.
Prima di lasciare spazio al momento “Jukebox”, durante il quale i fan richiedono alla propria beniamina di accennare, per qualche secondo, un suo pezzo storico, c’è tempo anche per gustarsi canzoni come “Eppure sentire” e “Heaven Out Of Hell” che, ovviamente, tutti conoscono a memoria e cantano senza alcun tipo di esitazione o incertezza.
I cambi d’abito di Elisa non si contano: di certo il gusto non le manca e si vede che fa tutto di testa sua, dalla scelta dei colori a quello dello stile da seguire, per non parlare delle immagini video proiettate e del gioco di telecamere e microcamere puntate su microfoni e strumenti musicali, a raccontare, attimo per attimo, ciò che accade sopra e sotto il palco. Elisa canta e suona, dimostra di essere un’artista completa: passa dal pianoforte alla chitarra elettrica e acustica con una facilità invidiabile, si scatena, corre, salta e sorride alle migliaia di persone in adorazione per lei. Si alzano cori, si scatenano gli applausi, a incorniciare un live indimenticabile e suggestivo. “Ti vorrei sollevare” arriva al momento giusto, con l’intensità giusta, per spianare la strada al sentimento profondo di “Una poesia anche per te”. Sempre di anima e di vita si parla in “Rock your soul”, brano che accompagna Elisa e il suo pubblico verso il gran finale.
Non ci sono pause, non c’è tempo per riposare, né per interrompere la magia del concerto: Elisa sembra instancabile, una bomba di allegria e di talento, pronta a esplodere proprio nel finale di serata. Il forum si trasforma in una grande discoteca: ritmo ed elettronica si fondono alla batteria martellante, quasi a voler scandire il battito dei cuori che vibrano per la voce della cantante friulana. Sono trascorse oltre due ore e mezzo dall’inizio del live e nessuno ha voglia di andarsene. Tutti aspettano ancora, come assetati nel deserto, di ascoltare altri brani e di godere all’infinito della bellezza della voce di Elisa. “Prayer” e “Maledetto labirinto”, e ancora, “Stay” e “Ostacoli del cuore”, fino ad arrivare alla pioggia di rabbia di “Together”. Infine, per salutare e ringraziare il pubblico caloroso e generoso, due ultime canzoni dal sound rock e graffiante “It is what it is” e la splendida “Cure me”.
Silvia Marchetti