Il Club Tenco è un’istituzione nata nel 1972 con l’obiettivo di preservare la canzone d’autore. Dignità artistica e poetico realismo sono i concetti chiave a cui si ispira il Club fondato da Amilcare Rambaldi. In quest’intervista il direttore artistico Enrico de Angelis racconta quali sono stati i cambiamenti degli ultimi anni, facendo, tra l’altro, il punto della situazione sulle attività del Club, il resoconto della consegna delle Targhe Tenco 2013 con qualche anticipazione sui prossimi impegni all’estero.
Il Club Tenco è nato nel 1972 ed è stato a lungo considerato il baluardo per la salvaguardia della canzone d’autore. Quali sono i valori e i presupposi a cui si ispira oggi la fondazione?
Nello statuto del Club c’è l’espressione “poetico realismo”, questo è sicuramente un valore a cui il Club è fortemente legato ancora oggi. Con questa espressione si intende qualcosa di legato alla realtà espresso in maniera poetica. Certo, sono cambiati i linguaggi, le forme e le modalità ma la canzone d’autore non appartiene a nessun genere musicale, è, piuttosto, un modo di concepire l’incontro tra parole e musica; una forma espressiva che non obbedisce a leggi. Ci sarà sempre qualcuno che avrà l’esigenza di raccontare in bella forma il proprio mondo poetico.
Qual è il suo ruolo e come ricorda la figura di Amilcare Rambaldi?
Amilcare è un personaggio leggendario, si pensi che di mestiere esportava fiori ma era un vero e proprio vulcano di idee. Fu lui ad ideare il Festival della Canzone poi nel 1972 pensò di creare un altro festival, intitolato a Tenco, con l’obiettivo non di celebrare la figura individuale di Luigi, bensì di vedere le cose in prospettiva e offrire spazi ai giovani artisti che, come Tenco, non avevano ancora avuto la considerazione che meritavano. Per quanto riguarda me, ho sempre considerato Amilcare un secondo padre, ero solo un ragazzino quando ho cominciato a collaborare con lui. In seguito alla sua scomparsa nel 1995, tutti noi del Club Tenco abbiamo pensato che fosse insostituibile al punto che, ad oggi, non abbiamo un presidente. C’è, tuttavia, un organismo di 5 persone che costituisce la presidenza, io sono il responsabile artistico e seguo tutto l’anno l’uscita dei nuovi dischi, vedo concerti, seguo tanti tour. Le attività del Club si dislocano lungo tutto il territorio nazionale per cui ogni settimana sono in giro per l’Italia.
La Rassegna della Canzone d’Autore è giunta, quest’anno, alla 37ma edizione. Come è andata?
Beh questa edizione è andata piuttosto bene, c’è da dire che abbiamo avuto grandi difficoltà a causa della dimezzazione dei finanziamenti. Per questa ragione, l’edizione della Rassegna non è si svolta al Teatro Ariston, come negli anni precedenti, ma nel Teatro del Casinò con un costo davvero contenuto. Per rilanciare la manifestazione abbiamo allungato la durata dell’evento a 4 giorni seguendo la nostra doppia anima: una rigorosa, attenta, scientifica, l’altra più ludica, rilassata e per certi versi “goliardica”. Proprio grazie agli appuntamenti serali ci sono stati tanti incontri che si sono poi rivelati molto produttivi sia dal punto di vista umano che professionale.
Si è appena conclusa l’edizione 2013 del Medimex con la consegna delle Targhe Tenco. Chi sono stati i premiati?
Anche la consegna delle Targhe non si è tenuta a Sanremo per motivi economici. L’anno scorso siamo stati ospitati a Novara, quest’anno, invece, al Teatro Petruzzelli di Bari. Devo dire che è stata una serata più lunga del consueto ma molto bella. L’album “Ecco” di Niccolò Fabi è stato premiato come migliore album in assoluto; Appino con “Il testamento” ha vinto la targa per la migliore opera prima di cantautore mentre Mauro Ermanno Giovanardi si è aggiudicato il premio per il migliore album di interprete di canzoni prevalentemente non proprie con “Maledetto colui che è solo”. Ai premiati si sono aggiunti, inoltre, due ospiti d’eccezione come Renzo Arbore, che ha proposto un repertorio cantautoriale, pensato per l’occasione, e Vinicio Capossela che, essendo molto legato a San Nicola, ha proposto un set molto particolare.
Come ha vissuto il Club l’emozionante performance di Marco Mengoni durante la scorsa edizione del Festival di Sanremo sulle note del brano “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco?
Ogni volta che la canzone d’autore trova un momento di diffusione per noi è una grande gioia, non abbiamo alcun tipo di remore e da parte di Fabio Fazio ho notato una grande apertura alla canzone d’autore anche quest’anno.
Come risponde alle accuse in cui si dice che il Club Tenco si sia allontanato dalle linee guida iniziali e che si sia adeguato ai nuovi tempi per tenersi al passo?
La cosa non mi meraviglia, fin da quando esistiamo ci sono delle contestazioni. Rivendico il fatto che ci siamo tenuti aggiornati ai nuovi linguaggi della musica, anzi ogni anno cerco sempre di trovare nuovi linguaggi e nuovi artisti ben lontani dagli standard tradizionali. Credo che in questo senso ci siano degli assertori più conservatori e legati al passato, di stampo classico che si scandalizzano. Tengo a precisare che nessuno di noi guadagna, questo Club opera senza scopo di lucro e a volte ci piace mettere insieme artisti sconosciuti, nuovi, giovani insieme a personaggi molto più noti. Quando questo capita mettiamo tutti i nomi con lo stesso carattere, riteniamo che la qualità sia ben lontana da scelte commerciali. A noi interessa solo veicolare la buona musica.
Quali sono le prossime pubblicazioni e le iniziative in programma?
Non coltiviamo tanto il web, per queste cose ci vuole tempo. Essendo volontari qualcosa riusciamo a fare, ad esempio il podcast della consegna delle Targhe Tenco. Ogni anno pubblichiamo tanti dischi, l’ultimo s’intitola “Siamo in Tenco – Nuovi progetti della Canzone d’Autore”, un doppio cd di artisti emergenti. All’inizio del nuovo anno ci sarà la serata intitolata “Tenco Ascolta” mentre a fine gennaio ce ne sarà una a Montesilvano. Inoltre il 2014 sarà un anno molto importante per il Club Tenco perché saremo in Cina, Brasile e Svizzera con delle iniziative mirate alla valorizzazione di nuovi talenti assolutamente degni di attenzione.
Raffaella Sbrescia