Ettore Nicoletti è attore, regista e sceneggiatore. Classe 1974, Ettore è nato a Cesena. Lo abbiamo visto nella web serie ‘Arthur’, in cui interpretava il protagonista. Con la serie, che è una commedia nera, ha ottenuto un notevole successo. Nicoletti ha ricevuto diversi riconoscimenti: è stato di recente premiato al Bilbao Series Land – Bilbao International Digital Festival come migliore attore proprio per il ruolo di Arthur. Attualmente è voce narrante del programma di Radio 1 ‘Re Noir. I colori del giallo’. Tra le sue numerose attività, c’è la fondazione della Scuola e Compagnia di Improvvisazione Teatrale ‘Theatro’. Noi lo abbiamo intervistato per voi.
Ciao Ettore, partiamo con gli inizi. Come è stato crescere con due genitori che hanno visto la guerra e quanto questo ha influito sulla tua arte?
Siamo tutti figli di chi ha visto la guerra, siamo figli delle guerre e le viviamo tutti giorni anche quando non ci sono eserciti e combattimenti nei paraggi. La guerra è intorno a noi costantemente. A qualsiasi livello. Fisico. Mediatico. Psicologico. Emotivo. Questa consapevolezza mi porta ad avere fiducia in quella dolce follia di poter cambiare il mondo attraverso l’arte.
Ti senti più autore, attore o musicista?
Non ti so rispondere. Mi sento attraversato da tutte queste arti in un intreccio creativo. Ogni cosa ne influenza un’altra. Quando scrivo imparo a suonare, quando suono imparo ad insegnare, quando insegno imparo a recitare e alla fine imparo a crescere, a vivere meglio. A conoscermi meglio. E quando ti conosci fai un passo verso la libertà. Wow che domanda interessante mi hai fatto? Grazie!
Prego. C’è qualcosa di Arthur in te?
Sì, certo. Come c’è qualcosa di me in Arthur. Accade questo in tutti i personaggi. Abbiamo dentro di noi tutti i colori, dobbiamo solo andare ad illuminarli e lasciarli venire fuori con gentilezza, coraggio e affrontando le nostre paure. Arthur ha un mondo emotivo complesso e ricchissimo e questa qualità è molto presente anche in me. Certo, io non sono un assassino, se non per finzione sullo schermo, ma l’impulso di voler spegnere il rumore del mondo a volte lo proviamo tutti credo. Ogni volta che affronto un personaggio cerco di trovare dei correlativi con le mie esperienze… “Ah! Questa cosa che lui vive è simile a questa cosa mia”. A volte anche in territori nascosti di me. A volte in parti che all’apparenza nulla c’entrano con il personaggio. Ne esco arricchito. E spero anche il pubblico possa avere questa esperienza.
Il tuo film preferito?
Non ho dubbi. “The Thing” (La Cosa) di John Carpenter del 1981. Un film sci-fi/horror che indaga il tema della diffidenza, del male che si traveste e che può essere dentro ognuno di noi. Lo trovo girato in modo magistrale. Solamente la scena d’inizio l’avrò vista un centinaio di volte. Considera che Carpenter fece anche le musiche. Un bellissimo cast. Girato in parte sui ghiacci artici e in parte a Los Angeles. E’ un film che mi ha segnato. Sicuramente non il film più bello di sempre ma è importante il segno che lascia in noi.
Il libro che ti ha cambiato la vita?
Domande sempre più difficili eh!!!!! Non c’è un libro che mi ha cambiato la vita. Ci sono dei passi che ho fatto, piano piano, con ogni libro che ho letto. Leggo tantissimo. Dai grandi classici (amo Dostoevskij. I Russi. “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov è stato un viaggio fantastico) a letture più nascoste (“Gli elisir del diavolo” di Hoffman mi ha rapito e non lo dimenticherò mai). Da saggi (Alice Miller mi piace tantissimo. ) a libri sul teatro e la recitazione. Opere teatrali (Cechov, Durrenmatt, Beckett, Pinter e Shakespeare tra i preferiti). E contemporanei come Paul Aster (“Mr Vertigo”, sotto consiglio di Morgan, me lo sono bevuto tutto d’un sorso).
Il sogno nel cassetto (se si può dire)?
Eh però! Come scavi con queste domande! Certo, si può dire tutto. Sto scrivendo un film e al momento il sogno più vicino e concreto è quello di realizzarlo. Girarlo interamente nella mia terra, la Romagna, recitarci da protagonista e curarne anche la regia. Poi ovviamente un premio Oscar non ci starebbe male eh! Chiaro che anche un attico a New York…… ma prima ancora meglio una casa vista mare nella Balagne in Corsica.
Grazie Ettore.
A te!