Ogni martedì è in onda su SKY Atlantic il nuovo episodio di Fargo, brillante serie tv ispirata all’omonimo film dei fratelli Cohen. Se il pilot ha convinto tutti, gli altri episodi vi rapiranno il cuore. Ecco alcune curiosità.
“Quello che vedrete è una storia vera. I fatti esposti sono realmente accaduti in Minnesota nel 2006.” Con questo incipit martellante che fa scendere un brivido lungo la schiena, inizia una tra le serie tv più belle, intriganti ed intelligenti del 2014. Fargo, liberamente ispirato all’omonimo film del 1996 diretto dai fratelli Cohen, è arrivato qui in Italia con il suo carico di ironia e forte drammaticità dal 16 dicembre sulle frequenze di SKY Atlantic. Questa sera è prevista la trasmissione del secondo episodio che, con un far deciso e senza troppi fronzoli, continua a costruire una linea narrativa a dir poco costernante, mentre tutto il cast si cimenta in una grandiosa prova recitativa. Fargo – com’è successo lo scorso gennaio con True Detective – è una produzione televisiva che porta il grande cinema in tv.
Il freddo gelido del Minnesota e quei buffi maglioncini infeltriti, fanno da cornice alla torbida vicenda, condita con tanto humor nero, di Fargo. Il nome della serie fa riferimento ad una sorta di Mafia organizzata che agisce fra Bemidji e Duluth; in queste cittadine si sviscera una storia bizzarra fatta di casualità, patti scellerati e vendette trasversali. Lo sa bene Lester, un giovane assicuratore mingherlino che vive all’ombra del fratello più grande. Vessato dallo stesso bulletto che al liceo rendeva la sua vita un vero inferno, Lester – interpretato da un magnetico Martin Freeman – incrocia le vie criminali di Lorne Malvo (Billy Bob Thornton). Lorne finirà per condurre il “povero” Lester in un gioco malavitoso più grande di lui; l’assicuratore tampinato poi dall’integerrima poliziotta Molly, farà tutto ciò che in suo potere per non finire in prigione agendo sia contro la legge che alle spalle dei suoi cari.
In un impeto creativo senza fine, Fargo rappresenta il passo successivo di una crescita intellettiva della serialità americana; attingendo a piene mani dalla grande tradizione cinematografica, ci troviamo di fronte ad un prodotto sui generis, curato nella regia e soprattutto nella recitazione, che riesce nel suo piccolo a portare un po’ di cinema in televisione. In un panorama, quello seriale, costellato da prodotti che intrattengono ma non stimolano al dibattito, Fargo è uno dei pochi che coniuga sia l’arte dell’intrattenimento, appunto, che i temi di interesse comune e sociale.
Fargo è una serie che emoziona minuto dopo minuto, che riesce a tenere incollato alla poltrona per tutta la durata dell’episodio, coinvolgendo lo spettatore in una folle corsa tra il freddo artico del Minnesota, in una realtà scossa da un disdicevole fatto di cronica, purtroppo, saldamente radicato a vecchi dissapori. Rappresenta anche un lungo viaggio nella contorta psiche umana, dove Lester, il nerd/assicuratore senza successo, spera di poter avere la rivincita verso tutte quelle persone che non hanno mai creduto in lui, che lo hanno sempre considerato un essere abbietto e senza spina dorsale. Quello che il protagonista non intuisce, nella sua scelleratezza e delirio di onnipotenza, è che la vita nasconde molte insidie; all’improvviso può regalarti la gioia più immensa, ma un attimo dopo può far cadere in un abisso sconfinato di tristezza e commiserazione. Gli autori quindi sono stati molto bravi a snocciolare sia una trama convincente e costruita con cognizione di causa – puntando anche su deliri onirici – ma anche a mettere un punto fermo alla narrazione.
La prima stagione delle serie infatti, composta da 10 episodi, ha un inizio ed una fine, la storia fa il suo corso fino a capitolare in un finale destabilizzante. Concepito come una lunga miniserie tv, Fargo ha ricevuto l’ordine per una seconda stagione, dopo il buon riscontro di critica e pubblico, un nuovo ciclo di episodi che presumibilmente andrà in onda il prossimo anno con un cast ed una trama cambiati radicalmente. È un espediente questo che è diventato piuttosto frequente anche in altre serie tv, se si pensa ad American Horror Story per esempio, tutto ciò permette alla trama di rimanere invitante ed altamente seducente senza che lo show possa cadere in lungaggini narrative. La seconda stagione di Fargo infatti, sarà ambientata nei mitici anni ’70, dove la biondissima Kirsten Dunst (famosa attrice cinematografica), assieme a suo marito sarà coinvolta in un’altra torbida storia di malavita locale.
Quindi per SKY Atlantic trasmettere una produzione molto amata dalla critica e soprattutto fresca di svariate candidature ai Golden Globes, è simbolo di grande orgoglio perché è un bene che il pubblico italiano apprezzi questa serie tv americana bella da mozzare il fiato, barbaramente comica e tanto – forse – troppo coinvolgente.
Carlo Lanna