“Gianni Morandi Live in Arena” è uno di quegli eventi che riunisce il popolo italiano davanti alla tv. La prima delle due serate, in diretta su Canale 5 dalla fantastica Arena di Verona, è stata un gradito viaggio musicale per le generazioni di ieri e di oggi. Che si tratti di nonni o di nipoti, tutti conoscono e apprezzano le canzoni del grintoso Gianni Morandi e se poi si aggiungono ospiti come Fiorello, Raffaella Carrà ed Ennio Morricone possiamo tranquillamente dire che si tratta della cronaca di un successo.
Il concerto si apre sulle notte della buonista “Il mondo cambierà”, a seguire circa 20 minuti di canzoni no stop: “Un mondo d’amore”, “Vita” ed il nuovo singolo “Solo insieme saremo felici”. Morandi è emozionato, l’uomo sul palco è sempre uno scricciolo e lui, che di pachi ne ha calcati a centinaia, è la dimostrazione che non si è mai abbastanza esperti di fronte alle emozioni. La sua prima volta in Arena è maestosa: 100 giovani musicisti, tutti allievi dei migliori conservatori di musica italiani, diretti dal maestro Leonardo De Amicis, esaltano gli arrangiamenti di canzoni che sono ormai parte integrante del canzoniere italiano. Questi giovani, così preparati, così versatili sono una gioia per gli occhi e per le orecchie, sono la scelta più azzeccata che Morandi potesse fare. Perché si, va bene ospitare i mostri sacri della musica e dello spettacolo ma va ancora meglio vedere che un grande artista possa avere ancora la voglia, il coraggio e la possibilità di dare una mano a chi in questo mondo prova a muovere i primi passi.
Torniamo alla musica: un grande classico come “Non son degno di te”, la sempre verde “Bella signora”, la toccante poesia di “Ogni vita è grande” e poi ancora note amarcord con la goliardica “Scende la pioggia”. Il pubblico è bagnato da una pioggia battente ma è felice: la nostalgia della gioventù, di quando tutto sembrava ancora possibile e non si badava troppo al domani riaffiora alla mente e gli occhi si velano di commozione. Bellissima la parentesi dedicata a Riccardo Cocciante: il cantautore, seduto in prima fila tra gli amici di Morandi, viene coinvolto a sorpresa da Gianni in una coinvolgente interpretazione di “Margherita” a cappella: da applausi.
Morandi non lascia nulla al caso e trova anche lo spazio per omaggiare la sua amata terra con “Bell’Emilia” cantata in dialetto con il coro della chiesa di Poggio Renatico, uno dei paesi colpiti dal terribile sisma del 2012. Subito dopo Fiorello irrompe sul palco con tutta la sua incontenibile energia: canzoni, sorrisi e gaffes racchiudono il mix con cui lo showman ha conquistato Gianni, l’arena e il pubblico in tv: inutile dire che sono in tantissimi a sperare in un suo salvifico ritorno sugli schermi. Una fantastica emsemble di chitarre introduce, subito dopo, “Occhi di ragazza” poi Morandi canta l’immensa“Piazza Grande” del suo grande amico Lucio Dalla e non riesce a nascondere l’evidente emozione. La suggestiva vocalità di Amii Stewart chiude, con classe infinita, “C’era un ragazzo” prima che ci si catapulti nella girandola tutta dance e lustrini di Raffaella Carrà. La tigre di Bellaria è scatenata: Gianni non resta certo a guardare e tra balletti e aneddoti di gioventù si salutano sulle note di “Io non vivo senza te”. Morandi riprende le redini della serata con “Uno su mille ce la fa” per poi tornare ad emozionarsi con l’arrivo del maestro Ennio Morricone sul palco. Grande lezione da parte del premio Oscar, lui che iniziò la carriera proprio arrangiando le prime canzoni di Morandi non ha dimenticato le sue origini e con esemplare eleganza ha diretto Morandi sulle note di “Se non avessi più te” oltre che ad emozionare il pubblico con “I knew I loved you”, il brano originale di C’era una volta in America. Immancabile una parentesi dedicata alla recentissima tragedia che ha visto la morte di tanti migranti al largo di Lampedusa: Morandi per l’occasione, ha citato, l’ingiusta morte di Sacco e Vanzetti che, allo stesso modo delle vittime del tragico incidente avvenuto pochi giorni fa, morirono in nome della libertà. A chiudere questo delicato intervento, un lungo momento di silenzio per fare ancora più rumore in merito al tema dell’immigrazione. L’immortale romanticismo di “In ginocchio da te” chiude, infine, una serata elegante e vellutata in attesa dell’appuntamento di stasera in cui la musica sarà ancora, indubbiamente, la protagonista assoluta.
Raffaella Sbrescia