Una principessa bella e irraggiungibile, un popolano che vive di espedienti, un castello da sogno e l’immancabile lieto fine. Gli ingredienti per una gustosa favola ci sono tutti, ed è così che Alessandro Siani ha concepito il suo ultimo film, Il principe abusivo, che a pochi giorni dall’uscita ha già conquistato il pubblico.
Come ogni favola che si rispetti, Il principe abusivo inizia con “C’era una volta”. Letizia (Sarah Felberbaum) è una principessa bionda che vive in un regno sconosciuto e lontano. Oscurata dalla fama della defunta madre, non riesce a conquistare l’affetto dei suoi sudditi così decide di accrescere la sua popolarità sfruttando la falsa storia d’amore con un ragazzo del popolo. L’ignaro prescelto è Antonio (Alessandro Siani), napoletano senza soldi ma con un ampio bagaglio di battute che faranno innamorare la principessa e il pubblico.
La storia si trasforma lentamente, la farsa della prima parte lascia il posto alla favola romantica della seconda. Antonio, che inizialmente mostra tutto il suo lato comico, scoperto l’inganno farà di tutto per far innamorare la bella Letizia. Riuscirà a conquistare il cuore della principessa? La risposta è più che scontata ma non toglie nulla al fascino della storia d’amore, che si muove dal castello fiabesco alla Napoli raffigurata in stile cinematografico e senza pregiudizi.
Tra una battuta e l’altra, mai volgare, Siani lascia trionfare l’amore a dispetto della condizione sociale e delle distanze geografiche e culturali, e lancia un messaggio molto importante: per amore si cambia, si migliora, ci si spoglia dell’ignoranza o della superbia per fare un passo in direzione dell’altro. Perché, parafrasando le parole di Antonio in una scena del film, «differenza significa che non ami, è l’amore che rende uguali».
Una commedia brillante e allegra che regala un paio d’ore di spensieratezza e di romanticismo. Esilarati le scene con Siani e De Sica, il ciambellano di corte, che mostra ancora una volta il suo carattere di attore poliedrico. La sua storia d’amore con Jessica (Serena Autieri), cugina di Antonio, è la chiave per fuggire da una comicità tutta partenopea che si ispira a Troisi, e per mostrare ancora una volta come l’amore non conosca distanze.
Piera Vincenti