Un sabato sera per molti ma non per tutti quello vissuto lo scorso 30 novembre all’Arenile Reload di Bagnoli in occasione del concerto tenuto da James Senese & Napoli Centrale nell’ambito della rassegna musicale Drop. Una full immersion tra le più tipiche sonorità del neapolitan power, il movimento musicale che rinnovò la scena musicale underground di Napoli e di tutta Italia a partire dagli anni ‘70 in poi. A ripercorrere la propria vita e le tappe salienti della sua carriera è il noto sassofonista e cantante partenopeo James Senese che, attraverso il progetto intitolato “Song’”, prima persona del presente indicativo ( in dialetto napoletano) ma anche canzone in inglese, intende esprimere appieno i connotati della sua essenza spirituale: un mix a metà strada tra Napoli e gli Usa.
Accompagnato da Ernesto Vitolo, Gigi De Rienzo, Franco Sacoia e un eccezionale Fredy Malfi, Gaetano, in arte James, ha riscritto la propria storia artistica da quando, adolescente, giocava con gli amici per le vie di Miano con l’orecchio sempre puntato ai vecchi dischi di papà. Innamorato del suono di Miles Davis James si è concentrato sul sassofono, diventando un tutt’uno con lo strumento:«Dopo tanti anni, quando suono, sento di essere, ormai, una cosa sola con il mio strumento, mi lascio trasportare dalla sua energia e giorno dopo giorno è sempre un’esperienza nuova». Erano in tanti, ieri sera ad incitare James &Napoli Centrale, il ritmo proposto dal gruppo è un crocevia sonoro tra jazz, rock e blues mentre il filo conduttore dei brani proposti in scaletta è un insieme di parole segnate da emozioni, sentimenti, sofferenze, vita. Una session musicale intesa come un’esperienza unica intrisa di istinto, improvvisazione, condivisione è quella proposta da James che, fiero di cantare in napoletano, spiega che anche per lui non è tutto rose fiori: « Fare musica per me è ogni giorno una lotta, vorrei fare sempre qualcosa in più ma mi rendo conto che è difficile. Anche nel mio ultimo disco intitolato “E’ furnuto o tiempo” propongo una doppia chiave di lettura: è finito il tempo di giocare, di agire superficialmente. Ora è tempo di mettersi in gioco, rimboccarsi le maniche e mettersi a fare sul serio».
In effetti James e i suoi fanno sul serio, eccome. Reduci dalle tappe calabresi del Passione Tour, i 5 impavidi musicisti hanno imbastito una scaletta indiavolata: ritmi serrati, melodie inarrestabili e strumenti infuocati hanno coinvolto il pubblico. Piaccia o meno, il sound di Senese è autentico, deciso, non prevede mezze misure, “Malasorte”, Camminamm”, “Acquaiò, l’acqua è fresca”, “Simme iute e simme venute” sono solo alcuni dei grandi successi proposti in due ore di musica fertile, verace, cosmopolita. Dopo le importanti collaborazioni con Mario Musella, Lucio Dalla, Pino Daniele e tanti altri artisti, James Senese ha ancora molto da dire e a confermarlo è lui stesso: «Entreremo in sala tra 15 giorni per lavorare ad un nuovo disco, ci sarebbe anche l’idea di tornare a Sanremo, staremo a vedere».
Raffaella Sbrescia