“Nuova Empatia” è il disco d’esordio di Cristina Leone, in arte Viola. Nata a Torino nel 1979, questa giovane artista calca con la potenza della sua voce e della sua espressività emotiva le più intime tracce lasciate dal cuore, tra un brano e l’altro. Proprio così, Viola estrae l’essenza invisibile della passione e la trasforma in realtà servendosi delle osservazioni, dei racconti e delle accurate descrizioni che caratterizzano i testi dell’album. Con il generoso contributo di Davide Cava al pianoforte, l’artista torinese si appoggia alla morbidezza del jazz per levigare gli spigoli che, con durezza, la vita tante volte ci riserva. L’album, prodotto dall’etichetta Wall Records, intende quindi tracciare una linea di continuità tra passato, presente e futuro con nette e definite evidenziature dei sentimenti: ora squarciata incertezza in “In un angolo di mare”, ora melanconica volubilità in “Invisibile” o ancora timida riconciliazione col mondo in “Un grammo di sole”.
“Un passo più in là” rappresenta la presa di coscienza della sconfitta: dimenticare, perdere, lasciare, fuggire ma nonostante tutto continuare ad amare. “Futura” è, invece, la cover che non ti aspetti. Il brano, appartenente al repertorio del grande Lucio Dalla, vive con Viola, una felice nuova vita jazzata. Il dolore inespresso, e per questo più intenso, di “Un grido nel silenzio” spinge l’artista alla ricerca di nuova linfa, forse ritrovata ne “Il cacciatore di stelle”. Lì dove inizia l’immaginazione e finisce la percezione si trova la carica emotiva di “C’era una volta” che s’infrange nell’orizzonte squarciato di “Sinfonia viola-blu”.
Raffaella Sbrescia