Ve ne abbiamo parlato sin dal giorno della sua nascita e in questi cinque mesi di start-up è cresciuta, si è fatta conoscere un po’ alla volta, ha arricchito la sua offerta con collaborazioni di qualità. Lei, attesa da molti come la novità, come ciò che mancava, come una proposta diversa da quelle a cui da molti anni siamo abituati, non ha tradito le aspettative e ieri sera, dopo un rodaggio di qualche mese, si è ufficialmente presentata alla città di Milano e all’Italia.
Stiamo parlando di laeffe (Canale 50), l’ambiziosa avventura televisiva del gruppo Feltrinelli, iniziata lo scorso 11 di maggio e finalizzata a portare sul piccolo schermo prodotti originali, rivolti a un pubblico in cerca di una tv differente da quelle generaliste. Nessun conduttore e, per il momento, niente talk show per un progetto che intende dare spazio, invece, a documentari, film e serie di qualità, spesso fuori dai grandi circuiti. E poi ancora le collaborazioni con scrittori del calibro di Baricco o Saviano, cui si affiancano i volti nuovi di giovani che hanno molto da raccontare. Questa, in sintesi, la ricetta della tv di Feltrinelli, che nella serata di ieri, mercoledì 16 ottobre, ha raccontato la sua filosofia e illustrato le novità del palinsesto.
Presente sul palco colui che nei prossimi mesi sarà molto più presente sulla rete e che per l’occasione ha fatto gli onori di casa: Gad Lerner. «Oggi più che mai – commenta il noto giornalista, presidente del comitato editoriale e curatore dell’informazione di laeffe – anche chi come me ha attraversato 20 anni di televisione italiana sente il bisogno, come molti spettatori, di un’altra televisione. La sfida dunque è cominciare qualcosa di nuovo, nei contenuti e nei linguaggi, che faccia crescere la nostra offerta TV e soddisfi i bisogni del pubblico di oggi. Una sfida difficile ma positiva e ottimista». Una sfida, certo, perché proporre programmi diversi da quelli a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni non è cosa semplice. Si può fare cultura in tv? Si può scegliere di informare attraverso approfondimenti e documentari, senza il front-man che stabilisce tempi, modi, tematiche? Possiamo appassionarci a serie televisive lontane dai ritmi e dai modelli tipicamente americani? Un salto nel buio, forse. Ma qualcuno doveva provare ad addentrarsi coraggiosamente in questo territorio per l’Italia inesplorato, con la speranza, nostra, di poter dire che davvero il pubblico è in cerca di qualcosa di nuovo, di diverso.
L’OFFERTA DI LAEFFE – Informazione, cultura e fiction. Queste le tre sezioni tematiche che caratterizzano l’offerta di laeffe, spiegate nel dettaglio dal direttore contenuti e comunicazione Riccardo Chiattelli. Punto primo, quindi, un differente approccio all’informazione. «Non intendiamo focalizzarci sulla notizia della mattina – spiega Chiattelli – ma sulla notizia di questo periodo storico. Abbiamo in programma una serie di cine-documentari in grado di approfondire alcuni aspetti del mondo contemporaneo. Film, doc, reportage e interviste che ci guidano in un percorso alla scoperta di quello che accade intorno a noi».
Grande attesa, in questo senso, per “Oliver Stone: USA, un’altra storia americana”, in programma per il 6 di novembre. Il grande regista americano ripercorrerà, infatti, la storia, le vicende umane e politiche del suo Paese, dalle bombe su Hiroshima e Nagasaki alla guerra fredda, dal crollo del comunismo ai giorni nostri. «Altra sezione – riprende il direttore – è quella dedicata alla Cultura. Proseguono le esplorazioni in giro per il mondo di “RED”, grande contenitore di programmi che ci portano a scoprire luoghi, cibi, culture e usanze. A questo si aggiungeranno presto gli approfondimenti di Lerner, che in “Gad Lerner presenta…” tratterà tematiche come la scienza, il denaro, l’economia, l’arte e la religione».
Infine la Fiction, che su laeffe diventa adattamento di grandi classici della letteratura e, come vi abbiamo anticipato poche settimane fa, una selezione delle migliori serie europee contemporanee. Da “Borgen” a “Uomini di fede”, da “Orgoglio e pregiudizio” a “Mildred Pierce”, le serie scelte «intendono arricchire – riprende Chiattelli – il nostro discorso. Temi attuali, una scrittura simile a quella per il grande schermo, l’alta qualità rendono il mercato europeo della fiction molto più competitivo di quanto si possa pensare e ci distinguono ancora una volta dalle tv generaliste». Per chiudere, e forse anche questa è una novità da segnalare, le nuove generazioni che avanzano. Lisa Casali, Federico Bernocchi, Matteo Caccia e Giacomo Cannelli: «facce giovani – conclude il direttore – per una tv che vuole dare spazio a volti nuovi».
Valentina Sala