Quanto siano importanti le donne e quanto sia necessario l’equilibrio tra maschi e femmine nella società ce lo spiega Casey Affleck con il nuovo film Light of my life (Luce della mia vita). In che modo? Scopri di più nella recensione.
Light of my life: recensione del film
In Light of my life Affleck, nel ruolo anche di regista, ci offre uno spaccato alternativo ed inedito di una quotidianità schiacciante in una realtà post apocalittica, dove le donne sono una merce fin troppo rara perché decimate da un virus.
E senza il femminile, che modera gli animi di un maschile fin troppo violento, l’umanità è destinata a soccombere. Almeno questo è il parere di Casey Affleck che in Life of my life compie un’operazione introspettiva encomiabile anche se fin troppo intimistica, per i miei gusti.
Il ritmo è lento e la società di cui parlavamo s’intravede solo in alcuni momenti dove l’azione diventa più serrata. Per il resto il film si concentra sul rapporto tra un padre (Casey Affleck) – che ha perso molte cose – e una figlia, che è l’unica ragione di vita del protagonista. E` la sua unica motivazione. Il suo faro, la sua luce.
Però a furia di proteggere questa bambina – che sta diventando donna – l’uomo perde di vista l’essenziale. Ovvero la capacità di saperla guidare senza interferire troppo e facendosi da parte all’occorrenza.
D’accordo che siamo in una realtà violenta e degradata, costituita da mostri – che a differenza di Io sono leggenda – continuano ad avere sembianze umane, nonostante il loro cuore sia accecato dalla paura.
Ma i genitori devono saper mollare la presa al momento opportuno. Si chiede troppo? L’attaccamento dopotutto è umano…
Nulla di nuovo sotto il cielo della Settima Arte…
Questo padre si trasforma in un canta storie che, partendo dall’arca di Noè, tenta creare una parvenza di normalità nell’esistenza della figlia Rag (Ana Pniowsky) per farle immaginare ciò che era prima.
Ma purtroppo, nonostante i buoni tentativi e il messaggio socio-pedagogico, Life of my life non mi ha convinta fino in fondo perché non aggiunge nulla alla cinematografica post-apocalittica.
Il film rievoca pellicole quali Codice Genesi e soprattutto The road senza stupire né emozionare. (Marica Movie and Books, cercami su Youtube, Instagram e Facebook)