Immaginate un cantautore completamente solo e con lo sguardo perso tra le nuvole. Tra le sue braccia soltanto una chitarra e nella sua testa una manciata di canzoni. Questo è il romantico ritratto del musicista sardo Enrico Spanu che, attraverso il progetto The Heart & The Void, ha dato vita al suo primo ep intitolato “Like a dancer”, in uscita il prossimo 1 novembre. Questo lavoro interamente autoprodotto, scritto e suonato dallo stesso Spanu è stato registrato e mixato allo Sleepwalkers Recording Studio di Guspini (CA) da Gabriele Boi e Gus Elg . Come dicevamo la sei corde è la protagonista indiscussa di tutto il lavoro e, tranne qualche altra lieve incursione strumentale, Spanu si affida alla sua voce per dare il via ad un flusso di parole che, se da un lato studiano le vicissitudini del cuore, dall’altro si limitano a constatare la caducità dell’essere umano. Le sonorità minimaliste danno forza ed intensità alle parole che, nella loro crudezza, si rivelano più forti e più autentiche.
“For the Little While” è il manifesto di un globetrotter senza terra e senza radici a cui fare riferimento mentre “The Morning After” è il recupero della propria identità dopo un momento di perdizione. Il fascino del folk più antico trapela anche attraverso le note di “Empty House” : le piccole cose e i gesti più spontanei sono le nostre ancore di salvezza, gli appigli a cui poterci aggrappare per riuscire ad essere comunque felici. Chiude il disco la malinconica “When Winter Ends”: tra il perdersi e il ritrovarsi è un attimo, nel dubbio meglio osare un po’ di più.
Raffaella Sbrescia