Il grande pubblico aveva avuto modo di conoscere e approfondire la storia affascinante di Bartie, ovvero Albert Frederick Arthur George Windsor, il secondogenito di re Giorgio V, nel film “Il discorso del Re“, diretto da Tom Hooper, con Colin Firth nei panni del futuro sovrano balbuziente e Geoffrey Rush nel ruolo del logopedista “alternativo”.
Il film fu un successo, tanto da vincere quattro Oscar nel 2011; forse perché i protagonisti erano sovrani e principi resi più umani. La pellicola fu tradotta da Luca Barbareschi che adesso è in scena con l’opera teatrale, nella quale si racconta proprio la storia del lungometraggio. Barbareschi, nel ruolo del logopedista Lionel Logue, è infatti in tournée con “Il discorso del Re”.
Sul palcoscenico con l’attore e conduttore televisivo, Filippo Dini, che interpreta il futuro sovrano, con l’handicap fastidioso della balbuzie. Siamo nella Londra degli anni Venti e Trenta. Edoardo, dopo la morte del padre, abidica in favore del fratello Giorgio perché ha una relazione con Wallis Simpson e non vuole rinunciarci. Re Giorgio si trova così ad affrontare sfide difficili, come quella dell’entrata dell’Inghilterra in Guerra, e quindi deve parlare al suo popolo per rassicurarlo. Deve dunque risolvere il suo problema…
La rappresentazione sarà allestita questa sera, sabato 29 marzo, e domani, 30 marzo, presso il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, alle 21 e alle 18.30, nell’ambito del cartellone “Grande Teatro”, ideato dall’Istituzione irpina con il Teatro Pubblico Campano.
Per info sullo spettacolo di Avellino: 0825.771620.