Fra storia è mito è in onda in Italia, grazie a SKY Atlantic, la prima stagione di Manhattan. La serie trasmessa da due anni sul network WGN America (si attendono notizie su un ipotetico rinnovo), pian piano si sta ritagliando un piccolo spazio nel cuore dei serial maniac grazie a quel suo bagaglio culturale di grande spessore. Manhattan che tocca da vicino le corde di una storia realmente accaduta, colpisce perché riesce a mixare i dettami di una soap-opera con tutti gli stilemi più particolari di un drama in costume, realizzando un racconto capace di emozione e appassionare terribilmente. In onda su SKY Atlantic appunto dallo scorso 28 Dicembre, lunedì 11 Gennaio è atteso il quarto ed il quinto episodio della prima stagione, e la narrazione sta per arrivare al suo giro di boa. Ambientata nel 1943, durante le battute finali del secondo conflitto mondiale, la serie sviluppata da Sam Shaw (che cura anche la regia del pilot ed altri episodi della prima stagione), racconta da vicino le vicissitudini di alcuni scienziati del governo degli Stati Uniti impegnati nella realizzazione della prima bomba atomica. Attorno ai famigerati laboratori di Los Alamos, è stato costruito un agglomerato di case nel quale vivono le famiglie di questi scienziati, in modo tale da poter che questi menti brillanti possano rimanere legati ai propri affetti. La convivenza però non è per nulla facile. Su questo incipit si districano svariate storie, che vanno poi a pennellare un affresco di grande tensione emotiva. Il personaggio principale è Frank Winter (John Benjamin Hickey), uno degli scienziati che guida il progetto Manhattan (da cui deriva il titolo della serie), dall’animo nobile e dal grande acume, un uomo tormentato, dubbioso ma fedele alla sua Liza (Olivia Williams). Loro due sono il fulcro della vicenda, i personaggi più iconici della serie tv, ma attorno a loro viene comunque costruito un brillante archetipo narrativo che spazia dal drama familiare agli intrighi governativi, senza dimenticare giochi di potere e sogni di speranza. Spicca anche il giovane Charles, sposato con la frivola Abby, il quale conscio delle sue qualità, vuole assolutamente sgambettare nel sottobosco di Los Alamos.
Ciò che rende Manhattan una fra le serie più coinvolgenti e stilizzate degli ultimi due anni è il saper ponderare con fermezza e decisione le due anime dello show. Fatti di storia realmente accaduti e la pura finzione televisiva, sono la costante, l’ingrediente necessario e sufficiente per rendere tale questa produzione televisiva. Manhattan rimane quindi una serie di rara bellezza perché, oltre a far luce di un progetto – il progetto Manhattan appunto – che ha scosso gli animi dei dotti e scienziati dell’epoca, si focalizza soprattutto sui sentimenti e sulle sensazioni delle persone coinvolte. Il progetto e la realizzazione di questo ‘gadget’ (così viene soprannominato la maggior parte delle volte), mette a dura prova i rapporti di coppia, la sanità mentale degli scienziati stessi ma soprattutto ad essere minati sono i sogni di un mondo migliore. Il primo ad accorgersi che il progetto Manhattan cambierà non solo le sorti della guerra, è proprio Frank il quale portando dentro di sé questo pesante fardello, capirà che la realizzazione di un ordigno nucleare condurrà il mondo stesso vero un baratro senza fine.I grandi temi di spessore emotivo, vengono poi soppesati non solo da un ritmo cadenzato e da un’atmosfera da soap-opera, ma a colpire sono le musiche, i personaggi sfaccettati, i colori sgargianti, le battute graffianti, le grandi dichiarazioni d’amore, il senso del dovere e l’amore per la propria patria.
Manhattan è dunque più di una semplice cronistoria, è una serie tv decisa, intensa che piacerà a chi è in cerca di un prodotto sui generis ma dai grandi temi. È sì un dramma storico perché, appunto nel lontano ’43, sia Los Alamos che il progetto stesso sono veramente esistiti, ma soprattutto è un racconto disinibito di un’epoca che fu dove si rincorrono usi, costumi e sapori che il tempo ha portato via con sé. In un panorama televisivo dove si punta semplicemente al mero intrattenimento, la serie di WGN America, rappresenta il nuovo modo di istruire le generazione di oggi a non ripetere gli errori del futuro, perché al fin fine, è stato l’uomo la causa del suo stesso male. La seconda stagione si è conclusa, in America, qualche settimana fa ed ha visto nel cast l’arrivo di William Petersen (volto storico di CSI:Las Vegas) e in attesa di un rinnovo, questa è la seconda produzione origine del network americano che colpisce per profondità di temi e cura nei dettagli. Al primo posto rimane Salem, che con un pizzico di guilty pleasure, ha affrontato streghe e incantesimi in un’altra serie di grande successo.