Faceva freddo ieri sera a Roma, c’era vento di tramontana, quasi una tradizione nella settimana che precede la Pasqua. Dentro il teatro Golden, però, c’era il calore di una serata particolare. Una di quelle serate che scaldano e fanno battere il cuore di chi ama profondamente questa città e i suoi personaggi, i racconti di quartiere nella memoria di ognuno di noi che, in questo caso fortunatamente, ha superato gli “anta” e capisce di cosa si parla avendo vissuto quella Roma che, negli anni, avrebbe poi perso la sua genuinità per confondersi e dissolversi in una non meglio precisata modernità, asettica e incattivita. Un viaggio, questo è stato lo spettacolo ideato e diretto dal Maestro Stefano Reali, in cui Maurizio Mattioli, volto noto ai più per le innumerevoli partecipazioni in film e fiction tv, ha divertito il numeroso pubblico raccontando la sua vita di uomo e artista, originario della strada che tanti talenti generò negli anni 60. Non è stata una recita, ma una passeggiata nei ricordi, accompagnata dalla musica di Reali (istigatore dei racconti) e dei suoi straordinari musicisti di livello internazionale, tra gli aneddoti e le tappe della carriera di Mattioli. A cominciare dai personaggi, ormai forse rintracciabili solo nei film del neorealismo italiano, che popolavano e caratterizzavano i quartieri di questa città. I soprannomi, che non lasciavano dubbi sulle prerogative personali di ognuno, a partire da lui stesso “capoccione”, a Mario “er poca luce”, da Nino “l’americano”, a “labbrone”, tanti di questi erano “altruisti” nel senso che si occupavano delle cose altrui. Questo l’habitat in cui il giovane Mattioli decide di voler fare l’attore e quindi il Bar del pino a Primavalle diventa il suo primo palcoscenico, la prima occasione per farsi notare. Le conoscenze occasionali forse più facili da stringere in quei tempi, meno frenetici, l’amicizia con Califano e le sue confidenze, danno il là alla prima canzone della serata: “Io non piango”. Racconta Mattioli, e nel farlo sprigiona un calore umano che dissolve ogni barriera tra lui e gli spettatori, fino a commuoversi profondamente e a doversi fermare, in lacrime, parlando di Ninni Pingitore, il famoso regista, capace di essergli vicino in momenti particolari della sua vita. Il viaggio prosegue col sogno americano dei ragazzi di quegli anni, fine 60 e inizio 70, i reclutamenti per le comparsate al cinema, l’esilarante racconto della sua prima partecipazione in un film di Fernando Di Leo. Da quel momento, la fortuna comincia a girare per il verso giusto e avvengono gli esordi nel teatro “serio” con Luigi Squarzina, il celebre drammaturgo e regista teatrale, dal quale apprende la disciplina e la necessità di studiare e non affidarsi solo al talento naturale. Lando Fiorini si accorge di lui e dopo qualche appuntamento a vuoto, finalmente lo porta al Puff, il locale in Trastevere che ha fatto la storia del cabaret a Roma. Anni di successi, repliche su repliche, fino al momento in cui avviene l’incontro più importante, quello con Pietro Garinei, il Re della commedia musicale italiana. Le emozioni dell’ingresso al Sistina, la messa in scena di Rugantino e la fortuna (e la bravura) di succedere, nel ruolo di Mastro Titta, addirittura a un mostro sacro come Aldo Fabrizi. I dubbi di Garinei, la paura di bruciare Mattioli in un ruolo tanto delicato, la sicurezza di Maurizio, il trionfo. Emozionante il saluto e l’abbraccio con uno dei più riusciti Rugantino presente in sala, l’attore Michele La Ginestra, con cui si è conclusa la serata cantando l’eterno brano di Armando Trovajoli, “Roma nun fa la stupida stasera”. Tanti i personaggi ospiti in platea. Tra gli altri, il grande Sergio Fiorentini, Jonis Bascir (che è stato invitato a cantare un brano), Giorgio Tirabassi e Gianni Ferreri.
Faceva freddo ieri sera a Roma, ma una serata così dolce, nella sua semplicità, era quel che ci voleva per scaldare il cuore.
Paolo Leone
Scheda Spettacolo
In scena a Roma, presso il Teatro Golden. Dal 16 al 19 aprile 2014
Maurizio Mattioli in Era ora! Rivisto e scorretto – vita e passioni in musica di un romano di Roma d.o.c.
La rappresentazione è scritta e diretta da Stefano Reali
I musicisti sono Giorgio Rosciglione al contrabbasso; Gegè Munari percussioni; Marco Guidolotti al sax e clarinetto; Stefano Reali al pianoforte e voce narrante.
L’Ufficio Stampa del Teatro Golden è a cura Daria Delfino