Scelgo due parole astratte per recensire il documentario su Michelle Obama, Becoming (significa andando, ndr), che potete vedere su Netflix dal 6 maggio 2020. La prima è declinata al plurale perché definisce una vasta gamma di sensazioni, spesso confuse ed indecifrabili. La seconda è al singolare perché è un unico stato della mente. I due termini sono Emozioni e Fede. (N.B. il nuovo episodio del podcast è in calce)
Michelle Obama: recensione del documentario Becoming
Le emozioni in Becoming si manifestano in modo trasversale, tra le righe, e rappresentano il lato nascosto di una persona che si è dovuta più volte scontrare con le critiche feroci di chi a mezzo stampa la definiva una donna arrabbiata che sfruttava il tema del razzismo per avere più consensi. Le emozioni insomma, per Michelle, vanno controllate e solo la sua assistente Mel può esprimerle. «Io non posso piangere», dice la moglie di Barack Obama prima di salire sul palco. Perché tra l’essere e l’apparire lei ha scelto un’immagine meno contraddittoria, più patinata per questo più gestibile e controllabile ma in linea con una piccola parte della sua natura da combattente.
La fede invece appare in due o tre scene; per esempio in un’immagine vediamo Michelle pregare con il suo team in cerchio. Ed è forse proprio questa fiducia incrollabile a darle il coraggio di emanciparsi, prima frequentando quell’Università proibita per motivi razziali all’intelligente nonno Dandy, e poi diventando la prima First Lady di colore.
Becoming, un documentario motivazionale per donne coraggiose
Michelle Obama ci tiene a precisare poi che non ha mai voluto «essere solo un’appendice dei sogni» del marito, quindi è scesa in campo e ci ha messo la faccia. Otto anni alla Casa Bianca, però, non si dimenticano facilmente, anche se si è più rilassati e meno sotto stress. Quegli anni ti restano dentro plasmandoti e facendoti diventare più consapevole. Almeno questo si evince dal documentario diretto da Nadia Hallgren.
E così se oggi Michelle può dire ai giovani di non essersi mai sentita invisibile – grazie ai suoi genitori che l’hanno sempre considerata – è anche per quell’esperienza! Becoming è dunque un documentario motivazionale che ogni donna dovrebbe vedere per scrollarsi di dosso quel senso di inferiorità che accomuna molte di noi.
«Dovete trovare dentro di voi gli strumenti per sentirvi visibili. Per farvi ascoltare e per usare la vostra voce», dice Obama. E poi c’è la speranza che dovrebbe alimentare i sogni di chi una voce non riesce a trovarla.
Il tour di presentazione del libro
La macchina da presa segue Michelle nel tour del suo libro che ha toccato 34 città degli Stati Uniti, dove ha potuto raccontarsi con ironia ed eleganza uscendo un po’ dagli schemi, anche attraverso il suo look curato da Meredith Koop. L’ex First Lady, dunque, stupisce rimanendo fedele a ciò che è stata. La Hallgren ci conduce inoltre dietro le quinte, al di là del palcoscenico, ci porta poi nei ricordi della famiglia Robinson e li scandaglia non come aveva fatto nel libro omonimo ma pur sempre con incisività.
Insomma nel documentario si cerca di unire la vita pubblica con il privato di questa donna, che continua ad affascinare, tra passato e presente in un crescendo di sensazioni e stupore! Da non perdere! (Maria Ianniciello)