Milano dice No al razzismo nello sport

 ©fazon-Fotolia.com
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Il razzismo negli stadi preoccupa l’Italia e in particolare il Comune di Milano che ha redatto una carta, che sarà firmata domani, 23 maggio 2013, per sollecitare, affermano dal Comune, il governo nazionale dello sport «a prendere provvedimenti concreti su temi come razzismo e discriminazione». Il documento sarà firmato a conclusione della kermesse “Sport & Polis”, voluta dall’amministrazione Pisapia.

Sport & Polis – La kermesse, organizzata con contributo di Anci Lombardia, si aprirà domani, giovedì 23 maggio, alle 9.30, alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4, con un saluto del sindaco Giuliano Pisapia. Diversi i temi affrontati; tra questi le problematiche e le soluzioni legate all’impiantistica nell’ottica di una nuova sensibilità “green”; lo sport e la legalità, con la definizione di un nuovo “codice etico” per le società sportive; lo sport e la scuola nonché lo sport e la salute. Dalle 18 in poi sono in programma aperitivo, musica, dimostrazioni ed esibizioni sportive aperte a tutti. EA7 Olimpia Milano contribuirà allestendo canestri dove i ragazzi, per i quali sono saranno disponibili dei gadget omaggio, potranno cimentarsi in gare di tiri. Per i ragazzi e le ragazze desiderosi di avvicinarsi al mondo del baseball, gli atleti di Ares Baseball organizzeranno dimostrazioni di lanci. Gli appassionati di tennis potranno invece assistere alle demo dei maestri della scuola Tennis Vavassori, che allestiranno anche delle piccole reti per prove pratiche. Sarà presente anche Renato De Donato, campione italiano Superleggeri che si esibirà in una dimostrazione di boxe. Speedo contribuirà invece attraverso la presenza dei suoi atleti; sullo splendido pavimento acquatico allestito per l’occasione, i visitatori dello stand potranno farsi fotografare assieme ad alcuni tra i migliori nuotatori italiani. L’area ospiterà anche un desk informativo sui campus estivi Milanosport, dove saranno distribuiti gadget, sarà possibile iscriversi ai campus più famosi di Milano per ragazzi e partecipare alle dimostrazioni di primo soccorso.

Il razzismo –  Domani, durante la manifestazione, verrà affrontato anche il tema delle discriminazioni ai danni dei giovani figli di immigrati, nati in Italia, che vogliono intraprendere una carriere sportiva. Ostacoli burocratici, mancanza di chiarezza nelle norme, discrepanze nei regolamenti delle varie federazioni ostacolano l’avvicinamento dei “nuovi italiani” allo sport. E da Milano partirà una precisa richiesta al Coni perché vi sia un’omologazione delle norme, aprendo e favorendo le possibilità di accesso alla pratica sportiva per questi giovani. Il Comune suggerisce la creazione di un «”fondo” nazionale antirazzista, utilizzando le centinaia di migliaia di euro che ogni anno le società di calcio sono costrette a pagare per cori ingiuriosi, espressioni di discriminazione razziale o etnica o territoriale». Un tema particolarmente attuale, viste anche le recenti vicende legate al giocatore del Milan, Mario Balotelli.

 «Ogni domenica si ripete sui campi di calcio l’insulto di stampo xenofobo o apertamente razzista – ha dichiarato l’assessore allo Sport, Chiara Bisconti -. Un fenomeno ancora più raccapricciante e intollerabile quando rivolto verso giocatori di seconda generazione, più o meno famosi. Serve un ruolo attivo di tutte le società di calcio, di tutti gli attori istituzionali, dei Comuni, delle associazioni e dei media che contribuiscono a creare la cultura sportiva e che fanno parte del movimento calcistico e sportivo italiano, e non solo. Ecco quindi la proposta, da portare presso tutti i vertici dello sport italiano, perché si crei un fondo nazionale che possa utilizzare le risorse provenienti dalle multe alle società e che a questo fondo possano attingere i Comuni in accordo con le società di riferimento. Un fondo che possa essere utilizzato per iniziative di sensibilizzazione e di educazione, così che le ammende possano diventare utili risorse per il territorio, per finanziare attività di prevenzione». L’assessore si rivolge infine al Coni, che, dice, «deve fare di più per tutelare le seconde generazioni, le federazioni sportive hanno regolamenti superati». «E` impensabile che oggi un ragazzino figlio di immigrati fatichi a tesserarsi in una squadra di calcio o di rugby, è assurdo che chi vuole fare atletica possa gareggiare in competizioni ufficiali solo nella regione d’appartenenza», conclude Bisconti.

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