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Le foto sono di Bepi Caroli |
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Al Piccolo Teatro Grassi arriva ora, dal 24 aprile al 6 maggio 2012, una delle sue commedie più cupe, i Rusteghicon la regia di Gabriele Vacis (prodotto dal Teatro Stabile di Torino), al suo secondo Goldoni dopo la Trilogia del 1993.
Due padri, tanto ricchi quanto gretti e ignoranti, vorrebbero che i rispettivi figli si sposassero, ma senza dar loro la possibilità di conoscersi prima delle nozze. La siora Felice, trasgredendo, fa incontrare i ragazzi che sono scoperti e accusati di aver disobbedito agli ordini paterni.
Goldoni tratteggia la condizione dell’uomo adagiato nella propria stoltezza: per questo un rinoceronte campeggia sul palco, rimandando all’universo ioneschiano di Rhinocéros, commedia sull’omologazione e sull’ottusità dell’uomo. La rilettura in chiave moderna dell’opera settecentesca operata da Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero, che firmano insieme traduzione e adattamento, sottolinea la meschinità e la chiusura dei personaggi principali.
La scelta di affidare i ruoli femminili a uomini rappresenta un tentativo di calarsi nei panni altrui per meglio capire il proprio. «Le donne dei Rusteghi – spiega la Spaliviero – non fanno mai veramente parte del mondo che decide le regole. Sono solo a disposizione di quel mondo, lo vivono nascoste e finiscono per adeguarne le loro stesse ambizioni. Per questo, quando abbiamo cominciato a riscrivere Rusteghi in italiano dal veneziano, ci è sembrato realistico che le donne fossero essenzialmente un costume, un abito sulla scena maschile. La scelta di affidare ad attori maschi anche le parti femminili è solo un piccolo scarto, data l’ininfluenza di un corpo femminile così scisso dalla complessità della sua intelligenza, in questo mondo di padroni, più che di padri o mariti».
«Quello dei Rusteghi è un mondo fatto di legami fra maschi che esclude ogni scheggia di femminile. Quella è gente, i rusteghi – dice Vacis – che ha bisogno di tenere asserviti i giovani e le donne. Ai rusteghi non basta decidere il matrimonio dei figli. Pretendono anche che non si incontrino prima. Una prepotenza gratuita. La prepotenza ha bisogno della gratuità, ha bisogno di passare i limiti, quando le pretese dei prepotenti diventano smisurate. Quando si allargano gli squilibri. Sostanzialmente quando i ricchi diventano troppo ricchi e i poveri troppo poveri. Ci sono dei periodi così. Periodi in cui si perdono le proporzioni. Quelli di Goldoni dovevano essere tempi schiodati. Un po’ come i nostri. Tempi in cui i ricchi sono troppo ricchi e i poveri troppo poveri».
LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio)
dal 24 aprile al 6 maggio 2012
Rusteghi
I nemici della civiltà
da I Rusteghi di Carlo Goldoni
traduzione e adattamento Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero
con (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini
e con (in ordine alfabetico) Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi
regia Gabriele Vacis
composizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco
produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Teatro Regionale Alessandrino
Foto di scena Bepi Caroli
Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.00.
Lunedì riposo.
Mercoledì 25 aprile e martedì 1 maggio riposo.
Domenica 29 aprile ore 16 e 20.30, mercoledì 2 maggio ore 15 e 20.30
Durata: un’ora e 45 minuti senza intervallo