NATALE, L’ITALIA IN CONCERTO

Nella foto Fedele Fedeli

In Italia si moltiplicano questa settimana i concerti di Natale.

A Milano giovedì 20, venerdì 21 e domenica 23 dicembre l’orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, guidata dalla sapiente bacchetta del milanese Ruben Jais, sarà impegnata all’Auditorium di largo Mahler nell’esecuzione del melologo Prospero, o dell’armonia di Vacchi, con l’attore Michele Di Giacomo in scena, cui seguiranno il Concerto in Re minore per pianoforte e orchestra (solista David Fray) e la Sinfonia numero 41 Jupiter del genio salisburghese. In particolare la serata di venerdì  sarà dedicata all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e, in particolare, al Progetto Giovani che la Pediatria oncologica dell’Istituto, il più importante centro in Italia in questo settore, sta sviluppando a favore degli adolescenti ammalati di tumore. I ragazzi, infatti, rappresentano un gruppo particolare di pazienti che hanno difficoltà ad accedere a protocolli clinici e cure di eccellenza, con il conseguente rischio di avere minori opportunità di guarire rispetto ai bambini a parità di condizione clinica. Oggi infatti solo il 10 per cento riesce a raggiungere un centro di eccellenza e a ricevere le migliori cure disponibili. Il progetto, con la creazione di nuovi spazi dedicati a loro e a studio, sport, moda e cultura, cerca di fare in modo che, non isolandoli dal mondo esterno, la malattia faccia loro meno male possibile.

Sabato 22 dicembre alle 21 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano offre alla città un concerto del maestro Matteo Fedeli (nella foto) che suona il prezioso Violino Stradivari/Amati 1663 con un programma interamente dedicato alle Quattro Stagioni Porteñe di Astor Piazzolla, in occasione del 20esimo anniversario della sua scomparsa. Queste composizioni, realizzate tra il 1965 e il 1970, nascono originariamente per quintetto formato da Bandoneon, lo strumento di Astor, Pianoforte, Violino, Chitarra elettrica e Contrabbasso. La versione in programma è invece quella appositamente realizzata per violino, pianoforte e orchestra d’archi, con alcuni accorgimenti che il violinista Matteo Fedeli ha voluto apportare per esaltare ogni peculiarità timbrica e fonica dell’orchestra d’archi e del “suo” magnifico Stradivari applicando effetti, virtuosismi e sonorità argentine di Mar del Plata, terra natale di Piazzolla. Nelle Quattro Stagioni Porteñe troviamo la gioia dei successi, la malinconia della solitudine e la nostalgia della sua terra. Quasi un testamento musicale della sua vita. Nello scriverle, Piazzolla si è volutamente ispirato al nostro compositore classico più rinomato ed acclamato nonché eccelso violinista: Antonio Vivaldi, da cui trae il segreto della semplicità armonica applicata alla musica descrittiva negli esempi più percettibili e ricorrenti quali il gocciolìo della pioggia (dato dal pizzicato dei violini) o il fragore tuonante di un temporale. Questi effetti – e pare incredibile – si intercalano, si mescolano, si sormontano con estrema armonia e naturalezza all’incedere sincopato del “sound” argentino.

Oggi pomeriggio alle 16.30, nell’Aula di Montecitorio si esibirà la Coralità di Montagna. L’evento – introdotto dal Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini – sarà trasmesso in diretta sulla webtv e sul canale satellitare, e in differita su Rai3 domenica 23 dicembre, a cura di Rai Parlamento. Sempre a Roma la musica combatte le malattie reumatiche all’Università Cattolica con il Grande Concerto di Natale che si terrà mercoledì, 19 dicembre (Largo Francesco Vito, Auditorium, alle 20). L’obiettivo: raccogliere fondi per la ricerca contro queste malattie ad elevato impatto sociale. L’evento è promosso dall’Unità Operativa Complessa di Reumatologia e Scienze Affini, dalla Scuola di Specializzazione in Reumatologia, dal Dottorato in Proteomica Clinica diretti dal professore Gianfranco Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma, nonché Presidente di GISEA.

Al Trianon di Napoli, domani 18 dicembre, alle 21, si brinda con la musica operistica nel Banchetto musicale, una conversazione-concerto di Stefano Vizioli. Il noto regista d’opera napoletano guiderà il pubblico in un «viaggio enogastronomico nella lirica», conducendo per mano attraverso i secoli nella scoperta di quanto il cibo e il vino – con gozzoviglie, banchetti funesti, orge e ubriacature dagli esiti catastrofici – abbiano influenzato la drammaturgia o i caratteri dell’opera, «un campo un po’ blasonato e a volte erroneamente considerato elitario, per vecchi o per ricchi o per snob». Ad accompagnarlo quattro giovani cantanti – il soprano Anna Bordignon, il mezzosoprano Isabella Amati, il tenore Carlos Natale e il baritono Alberto Gallo – e il pianista Aaron Carpenè. Non vi saranno solo motivi musicali popolari, come il brindisi della Traviata, ma anche brani desueti o sconosciuti di straordinaria bellezza musicale: i musicisti coinvolti sono Mozart, Donizetti, Offenbach, Rossini, Verdi, Humperdinck, Strauss e i napoletanissimi Leonardo Vinci e i fratelli Ricci.

 

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