«Sono 10 anni che ci date il cuore, tutto quello che è stato siete voi, tutto quello che sarà sarete voi!» queste sono le parole con cui Giuliano Sangiorgi ha ringraziato il pubblico durante il concerto che si è tenuto lo scorso 5 dicembre presso il Palamaggiò di Caserta. La seconda parte dei festeggiamenti per il decennale della carriera dei Negramaro è tutto un susseguirsi di date sold out. Anche ieri, incurante del freddo, il pubblico negramante è accorso al palazzetto casertano per rivivere 10 anni di musica insieme ai propri beniamini. Giuliano, Lele, Andro, Ermanno, Danilo, Pupillo sono apparsi subito in gran forma e “caricati a molla” per dare il meglio come e più di sempre. Scenografie interattive ed una imponente presenza scenica sono gli ingredienti perfetti per la ricetta a base di note proposta dai Negramaro. “Ti è mai successo”, “La giostra”, “Nuvole e lenzuola”, “Meraviglioso” è il poker d’assi calato in apertura: l’elettricità taglia l’aria, il pubblico ha voglia di cantare, ricordare, condividere parole, sguardi, salti e sorrisi; è il miracolo della musica. Giuliano è ispirato dall’energia sprigionata dai fan accorsi persino da Cosenza. Ogni brano pare offrire più chiavi di lettura attraverso arrangiamenti complessi e ricchi di sfumature. Vocalizzi e virtuosismi strumentali costituiscono il surplus ultra di una perfomance di grande effetto. A seguire “Londra brucia”, L’immenso” e un’intensa versione di “Via le mani dagli occhi”: «Via le mani dalla terra dei fuochi» – canta con forza ed intenso vigore emotivo Giuliano Sangiorgi – il pubblico è complice: « Non facciamo rimandare a domani, via le mani dalla terra dei fuochi!!!», grida Giuliano una, due, tre, quattro volte. Cala il sipario, cambia la scena ma il cuore si ferma per un po’.
Un attimo dopo è il momento dell’atteso special guest della serata: l’atmosfera è raccolta e intima, Sangiorgi intona “Un passo indietro” alla chitarra acustica, poi è la volta di “Malafemmena” ed ecco spuntare sul palco Pino Daniele. Tra i due l’alchimia è tangibile, insieme eseguono “Quando quando”, “Quanno chiove”, “Napul’è”: lacrime di emozione rigano i volti di giovani e meno giovani. Non si sa come mai delle semplici canzoni possano smuovere le persone così intimamente ma è così: anni di vita, ricordi di infanzia, di giovinezza scorrono, in un attimo, davanti agli occhi. Il duetto tra Giuliano e Pino è un incontro tra istinto e tecnica, tra blues e rock, il risultato è un ritratto da conservare.
Tornano sul palco i compagni di viaggio del frontman dei Negramaro, non si può spezzare la magia di un’atmosfera così raccolta e, allora, sulla scia del fascino della musica acustica, i Negramaro eseguono “Estate”, “Solo 3 minuti”, “Sei”, “Sole” in un vertiginoso tripudio di emozioni. Giunge il tempo di una scarica adrenalinica “Mentre tutto scorre” e “Voglio molto di più” lasciano che il corpo si scateni, resistere a tanta energia è impossibile. “Basta così”, “Solo per te”, “Ottobre rosso” è il corposo medley che inaugura l’ultima parte del concerto, che continua all’insegna del rock più energetico di “Singhiozzo”, “E’ tanto che dormo”, “Parlami d’amore”. Poi lo choc: Giuliano riceve e comunica in diretta, sorpreso e amareggiato, la notizia della scomparsa di Nelson Mandela: il cantante richiede e ottiene un minuto di silenzio, calano le luci e gli occhi di tutti si velano di dispiacere per la consapevolezza di una grossa perdita per tutta l’umanità. Lo show è quasi giunto a termine, pancia in dentro e petto in fuori, i Negramaro concludono i festeggiamenti per i loro folgoranti primi dieci anni di carriera con “Una storia semplice”: sorridenti, fieri, emozionati e soprattutto grati al loro pubblico, rinnovano l’appuntamento al futuro per continuare ad emozionarsi, ancora una volta, tutti insieme.
Raffaella Sbrescia