Da oltre mezzo secolo i Nomadi raccontano la vita, in tutte le sue sfumature e sfaccettature. Lo fanno attraverso canzoni apparentemente semplici e leggere, ma che in realtà vanno a scavare nel profondo dell’anima dell’essere umano, indagando sentimenti, descrivendo vicissitudini, lasciando sempre aperta la porta della speranza. Sì, perché non importa di quale natura sia il problema che affligge una persona, di quanto sia dura la salita verso la realizzazione di sé e dei propri sogni. L’importante è arrivare alla meta, lassù, in cima a quel monte chiamato felicità.
Sono tanti i brani della storica band emiliana che narrano storie di rinascita e di rivincita, di tenacia e di forza, di dolore che si trasforma in esperienza e consapevolezza. L’ultimo, in uscita oggi, è “Come va la vita”, un pezzo che arriva in pieno tour per Beppe Carletti e compagni. Una canzone che scatta una fotografia nitida della società in cui siamo chiamati a relazionarci e a operare ogni giorno, una realtà sporcata da infinte menzogne, da tradimenti, invidie e ingiustizie, in tutti gli ambiti, affettivo, professionale e personale.
“Tra castelli di carte e promesse han dettato le regole senza di te. Ti han svegliata che ancora dormivi, hanno scelto la strada più giusta per te. E se questo non fosse abbastanza, ti hanno chiesto di più. C’è da pagare il conto e chi paga sei tu”, cantano i Nomadi nel nuovo singolo. L’intro di chitarra accompagna le prime parole del testo mentre il violino ne addolcisce il passaggio fino al ritornello: un susseguirsi di domande che invitano a riflettere sulla propria esistenza e sul proprio stato d’animo dopo l’ennesima delusione, dopo il solito magone da buttare giù, con fatica, senza poter respirare. “Come va la vita dentro te? Cosa vedi tra la gente intorno a te? Come va la vita dentro un cuore un po’ più amaro che non ha bugie né verità?”.
Al giorno d’oggi per poter andare avanti, per potersi ritagliare un piccolo spazio nella società e nel mondo del lavoro, ci viene chiesto di calpestare i nostri valori e il nostro Io. C’è chi perde la dignità e chi l’autostima, chi si lascia andare a proposte più o meno indecenti e chi, per guadagnare due soldi, esegue ordini senza obiettare, annullandosi come individuo.
“Ti hanno chiesto di fare carriera, barattando il tuo tempo al servizio di chi ti vorrebbe dalla sua parte per usarti di più. E poi finisce per buttarti giù. (…). E se invece volessi parlare, ti rispondono che: ci dispiace ma non c’è più posto per te”.
“Come va la vita” parla dei più deboli e indifesi, descrive gli ultimi, quelli che non hanno alternative né via d’uscita dalla propria misera condizione. O forse sì, una soluzione c’è. E i Nomadi lo sanno: il tempo restituisce ciò che il destino ha rubato. Tenacia e onestà, prima o poi, pagano. Ciò che conta davvero è portare avanti il proprio progetto, non farsi sopraffare dallo sconforto e dal pessimismo, restare ancorati alla speranza e alla bellezza dei sogni.
Silvia Marchetti