Sono trascorsi soltanto pochi giorni dall’annuncio delle nominations per l’86esima edizione degli Academy Awards® e, sebbene si sia detto di tutto, e anche di più, sui film in lizza per il prestigioso riconoscimento, è giusto sapere qualcosa in più riguardo le colonne sonore candidate al premio “Best Original Song”.
Il primo brano da prendere in considerazione è “Alone Yet Not Alone”: il brano, realizzato per l’omonimo film cristiano, intitolato “Alone Yet Not Alone”, racconta la storia di due sorelle trasferitesi dall’Ohio in Germania nel 1700, fatte prigioniere da una tribù nativa americana, ed è stato composto da Bruce Broughton e Dennis Spiegel con la voce di Joni Eareckson Tada, un’autrice evangelica cristiana, affetta da tetraplegia. La voce di Joni è un guanto vellutato che liscia le increspature del cuore, che ammorbidisce i grumi della rabbia e che illumina i corridoi bui della mente; “In your strenght I find my own”, cita la canzone, narrando il miracolo più bello della vita: l’amore per l’altro.
Il secondo brano in gara è “Happy”, la colonna sonora del film “Cattivissimo Me 2”, scritta Pharrell Williams, il re mida dell’r’n’b. Definita la canzone più allegra dell’anno, “Happy”, racchiude il segreto di uno spirito trascinante, entusiasmante, travolgente. La felicità è nei gesti, nello sguardo, nel ritmo di un passo, nella postura fiera e dritta di chi affronta ogni giorno con una nuova prospettiva.
Una donna finalmente libera, orgogliosa di sé e decisamente intraprendente è la protagonista del brano intitolato “Let It Go”, colonna sonora del fortunato film Disney “Frozen”. Scritta da Kristen Anderson-Lopez, e interpretata dalla veterana di Broadway Idina Menzel, la canzone è una classica ballad che inneggia alla libertà personale e alla consapevolezza delle proprie potenzialità.
Atmosfere decisamente più intimiste e crepuscolari caratterizzano, invece, “The Moon Song”, la colonna sonora del film “Her”. Nel brano, scritto da Karen O, frontwoman degli Yeah Yeah Yeahs, insieme al regista Spike Jonze, la cantante parla di un amore che sopravvive alla lontananza fisica, facendo leva sulla sintonia spirituale.
La grande favorita, nella categoria delle colonne sonore, rimane, tuttavia, “Ordinary Love”, l’ode a Nelson Mandela, firmata U2, tratta dal film “Mandela: Long Walk To Freedom”. Già vincitrice di un Golden Globe, lo scorso 12 gennaio, la canzone spinge l’uomo ad interrogarsi sulla propria capacità di amare: “ All the beauty that’s been lost before wants to find us again”, cantano Bono Vox e compagni… Già, dov’è finita la “grande bellezza” di noi esseri umani?
Raffaella Sbrescia