C’è tutta la storia del Teatro in “Servo per due”, lo spettacolo allestito al “Carlo Gesualdo” di Avellino il 2 febbraio scorso. A vestire i panni di Pippo, il personaggio principale di questa esilarante e particolare commedia, è l’attore Pierfrancesco Favino. La rappresentazione, che s’ispira al capolavoro di Carlo Goldoni “Arlecchino servitore di due padroni”, è il riadattamento italiano di “One man, two guvnors” di Richard Bean.
Siamo nella Rimini degli anni Trenta. In piena dittatura Fascista, Pippo ha il cruccio del cibo. Da diversi giorni quest’uomo – vestito di stracci, con i suoi modi fanciulleschi, accentuati dalla spiccata timidezza – non mangia. E quindi lui cerca di procurarsi da mangiare in tutti i modi, anche rovistando nei bidoni dell’immondizia, in un lungomare incantato che fa da sfondo a una Rimini colorata. In suo aiuto arrivano due loschi personaggi. Si tratta di Lodovico e di Rocco che gli propongono di diventare il loro servo. Lui accetta. Cominciano così quegli equivoci che sono l’asse portante del teatro napoletano, al quale si fa riferimento anche grazie a Pasquale, una maschera inventata da Pippo. Tra una scena e l’altra, mentre il sipario si abbassa per il cambio di scenografie, l’orchestra “Musica da Ripostiglio” fa rivivere allo spettatore le atmosfere degli anni Trenta. La platea partecipa, non si sente sola e batte le mani a ritmo di musica. Mentre sul palco le ballerine della compagnia, con gli abiti dell’epoca, i capelli raccolti e le labbra rosso fuoco, volteggiano delicate e sorridenti.
Pippo si rivolge al pubblico, rendendolo parte attiva sulla scena, proprio come in una rappresentazione pirandelliana. Il Teatro e il suo doppio. La finzione e la realtà. La maschera e il volto. Tutto si rinnova, tutto muta, tutto scorre in quell’eterna dicotomia che è la vita. E, dopo il primo atto, che si chiude con un colpo di scena che lascia lo spettatore basito, Pippo, placata la fame, si pone un nuovo obiettivo: far innamorare la donna che ama. Il cibo e poi l’amore nella lotta per la sopravvivenza. Ci riuscirà? Intanto, sulla scena come nella realtà, ci sono altre vite e altre storie per un finale che in una commedia deve per forza essere lieto… Perché dopotutto l’amore trionfa sempre. Così deve essere e così sarà!
La commedia sarà rimessa in scena al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino il 19 febbraio, alle 21, per recuperare lo spettacolo del 1 febbraio rinviato per indisposizione dell’attore e della compagnia. Per info: 0825.771620
Per info sulla tourneé di “Servo per due”: www.pierfrancescofavino.it